Housing per i senza dimora, nasce il coordinamento Dom Veneto

“Anche in Veneto il problema della perdita di diritti fondamentali, e fra questi la casa, si fa piu’ cogente e diventa un vero allarme sociale nei mesi in cui le temperature si fanno estreme”. Per questo nasce il coordinamento Dom Veneto, modello di housing first approvato dal ministero alle Politiche sociali che vede la Regione Veneto come ente capofila, in partenariato con i Comuni di Venezia, Padova, Verona, Vicenza, Treviso e Rovigo. Lo annuncia l’assessore regionale al Sociale Manuela Lanzarin.

Manuela Lanzarin

Triplice l’obiettivo del progetto, che mira a diffondere nel territorio regionale un modello di presa in carico fondato sulla valorizzazione della rete locale dei servizi e sul coinvolgimento del contesto e della comunita’ solidale, a facilitare i processi di reinclusione sociale e a rendere piu’ esigibile da parte delle persone senza fissa dimora il diritto all’alloggio. “L’accesso a una abitazione stabile e un adeguato intervento dei servizi sociali possono produrre impatti oggettivi sul benessere della persona e sul percorso di reinserimento nella societa’, con ricadute positive anche in termini di una maggiore efficienza nella spesa sociale e sanitaria”, commenta l’assessore evidenziando che “quasi i due terzi delle persone senza dimora prima vivevano nella propria casa”, e che “molti di questi hanno lasciato l’abitazione per ragioni economiche, per la perdita di lavoro, per separazione dal partner”.

Il progetto è sostanzialmente gia’ avviato, in quanto sono gia’ avvenuti i primi incontri di formazione per gli operatori e altri incontri sono previsti il 18 gennaio, il 15 febbraio ed il 15 marzo.

Le linee programmatiche tracciate partono dall’analisi delle iniziative e dei servizi ad oggi attivi e dalle reti territoriali gia’ impegnate negli interventi Sia, e investono per il prossimo biennio sulle politiche di inclusione attiva. “A cio’ va aggiunto anche l’accordo di collaborazione tra la Regione e l’ente strumentale Veneto Lavoro finalizzato al costituzione di una piattaforma informatica ed al monitoraggio dei servizi e delle politiche che consentiranno di disporre di strumenti utili alla programmazione regionale, monitorare il sistema di offerta e valutare gli esiti e l’efficacia dei servizi e degli interventi”, conclude Lanzarin.