In Veneto crescono gli sfratti, Cisl: “Emergenza casa non è un problema di polizia”

Nel 2017 le famiglie venete che hanno ricevuto la procedura di sfratto sono state 5.573, che si sono aggiunte alle 2.400 che sono state messe fuori casa. I dati, relativi agli sfratti 2017, sono stati pubblicati recentemente dal Ministero dell’Interno ed evidenziano come la principale causa sia la morosità (circa il 90% sul totale delle sentenze emesse).
“Le famiglie – spiega Gianfranco Refosco, Segretario Cisl Veneto – stanno ancora pagando gli effetti della crisi con la perdita di un bene fondamentale, come lo è la casa. Dal 2009 al 2017 – sottolinea – sono già state sfrattate oltre 21.000 famiglie che corrispondono ad almeno 60.000 persone: una vera e propria città di senza casa, senza considerare gli effetti delle altre almeno 40.000 procedure in corso”.
A peggiorare la situazione, le nuove misure governative per gli sgomberi delle occupazioni abusive. “E’ giustissimo combattere gli abusi – aggiunge Refosco – ma mettere in strada indiscriminatamente migliaia di famiglie significa solo creare ulteriori disagi e problemi di ordine pubblico. L’emergenza casa non è un problema di polizia ma di politiche abitative. A partire da recupero del patrimonio abitativo pubblico e l’aumento degli alloggi a canone sociale. Ed è ancora più importante – conclude – affrontare la principale causa della morosità: l’esclusione dal mercato del lavoro e il rischio povertà, che hanno sempre più bisogno di politiche e risorse dedicate. La mancanza di lavoro e la mancanza di casa rischiano di minare la coesione sociale e creare un clima sociale sempre più rancoroso e conflittuale. A danno dei ceti più deboli”.