Riscontrato un caso di febbre dengue a Vicenza su una cittadina rientrata dall’Asia

In seguito alla segnalazione dell’Ulss 8 Berica di un caso di febbre dengue “d’importazione”, ovvero contratta da una cittadina rientrata nei giorni scorsi da un paese asiatico, il sindaco di Vicenza Achille Variati questa mattina ha firmato un’ordinanza che dispone le azioni cautelative obbligatorie da mettere in atto per scongiurare il rischio, per quanto residuale, di contagio.
Fin da queste ore, dunque, per un raggio di 200 metri dall’abitazione della donna, che si trova in via Nievo nel quartiere di San Francesco, sono in corso interventi di disinfestazione capillare dalle zanzare.

La dengue, infatti, è una malattia infettiva simile all’influenza, che non si trasmette da uomo a uomo, ma solo attraverso le punture della zanzara che costituisce il vettore dell’infezione. La malattia è pressoché assente in Italia, ma molto frequente in alcune aree del pianeta, soprattutto nel sud-est asiatico, per cui non è raro il riscontro di persone che la contraggono nei Paesi delle aree a rischio e che sviluppano i sintomi al rientro dal loro viaggio. In questi casi il rischio di diffusione della malattia tramite le zanzare è basso, ma non può essere escluso.
Le azioni conseguenti previste da specifici protocolli ministeriali sono state illustrate questa mattina dal sindaco Achille Variati, insieme al dottor Andrea Todescato, responsabile di Malattie infettive e piani vaccinali del Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP) dell’Ulss 8 Berica, e al direttore del settore comunale Ambiente, energia e tutela del territorio Danilo Guarti.

“Non si tratta di una situazione allarmante – ha precisato il sindaco Variati, ricordando che nel corso del 2016 in Veneto si sono registrati 15 casi simili, due dei quali in provincia di Vicenza, senza che vi fossero successivi contagi – ma invito comunque i cittadini residenti nell’area indicata a seguire le indicazioni dell’ordinanza, in particolare in relazione agli effetti della disinfestazione capillare che dobbiamo effettuare”.

Le operazioni riguardano dunque le aree verdi pubbliche e i giardini e cortili privati nel raggio di 200 metri dalla residenza della persona ammalata.
Come illustrato dal dottor Guarti, agli interventi larvicidi già in corso, seguirà verso le 22 di stasera un intervento massivo adulticida. Prima di quell’operazione i residenti sono invitati a raccogliere eventuale frutta e verdura da destinare all’alimentazione. Durante la disinfestazione sarà necessario tenere al riparo gli animali domestici e chiudere porte e finestre. Giocattoli e altri oggetti lasciati in cortile andranno successivamente lavati con acqua e sapone.

Come ha ricordato il dottor Todescato, la febbre dengue ha normalmente un decorso benigno, con una fase febbrile e infettiva che dura circa una settimana, possibili mal di testa e dolori articolari. Anche nel caso della signora di via Nievo, l’iter è stato questo: rientrata in Italia il 2 luglio, la donna si è ammalata ed è stata visitata dal medico curante che, malgrado i sintomi simili a quelli dell’influenza, l’ha indirizzata al pronto soccorso proprio in relazione al viaggio appena effettuato. Solo le analisi hanno certificato il tipo di malattia che ha comunque avuto un decorso positivo. Non è stato necessario il ricovero.

Per limitare il proliferare della zanzara tigre il sindaco Variati ha ricordato che è importante che anche i cittadini collaborino con le istituzioni, rispettando le indicazioni contenute nell’ordinanza che ogni anno il Comune diffonde, e che sono state ricordate anche nel provvedimento odierno.

In particolare, si deve evitare di abbandonare all’aperto contenitori dove possa raccogliersi l’acqua piovana, bisogna trattare l’acqua di tombini e pozzetti in proprietà privata con prodotti larvicidi; tenere cortili e giardini sgombri da erbacce e rifiuti; evitare il ristagno dell’acqua; svuotare piscine e fontane non in esercizio; chiudere con coperchi i serbatoi d’acqua; stoccare e coprire i copertoni.