I ristoranti sorridono già, i negozi sperano nel rush finale. Si potrebbe riassumere così, fino ad oggi, l’andamento commerciale delle festività natalizie 2017, secondo le informazioni raccolte dalla Confcommercio di Vicenza. “L’enogastronomia resta protagonista, confermando il trend degli ultimi anni – afferma Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza -. I ristoratori mettono in evidenza il buon andamento delle prenotazioni, con tanti locali che hanno già il tutto esaurito per il classico pranzo di Natale, ma molto bene sono andate anche le cene pre natalizie tra familiari e colleghi di lavoro. L’interesse per il cibo è confermato pure dai buoni risultati dei negozi di alimentari, con incassi che in questi ultimi giorni sono in lieve crescita rispetto al 2016, ma con acquisti partiti un po’ in ritardo; dunque si vedrà se alla fine il risultato sarà effettivamente di piena soddisfazione”.
A Natale non si rinuncia, ovviamente, ai giocattoli (anche se qui gli operatori segnalano un lieve calo dello scontrino medio), così come i libri rimangono doni gettonati con vendite in linea rispetto al 2016, ma con la speranza, anche, di chiudere meglio. “Le somme i commercianti sono abituati a tirarle alla fine – commenta il direttore Boschiero -, perché la tendenza è sempre più quella del regalo dell’ultimo minuto e il libro, ad esempio, è uno di quegli articoli che rispondono appieno a questa esigenza, anche se c’è pure l’appassionato che sceglie accuratamente e per tempo i titoli”.
Pur con i dovuti distinguo, per le diverse politiche commerciali dei singoli negozi, “andamento lento” anche nelle vendite di altri articoli, che rimangono comunque sostanzialmente stabili rispetto al periodo natalizio dello scorso anno. Per abbigliamento, calzature, articoli di pelletteria, profumerie e in generale per le varie merceologie che vanno per la maggiore in questo periodo, l’auspicio è che l’ultimo weekend porti “sotto l’albero” un’accelerazione degli acquisti, anche se il direttore di Confcommercio Vicenza non nasconde che “la disponibilità di spesa deve fare i conti con la tendenza al risparmio”. “Il consumatore medio – è l’analisi di Ernesto Boschiero – non sente ancora la ripresa e perciò una quota di tredicesima, oltre ad essere stata usata per pagare altre spese, viene messa da parte per il futuro. Dunque in settori dove si sono sempre concentrate le vendite natalizie, siamo certamente distanti dai tempi d’oro e più in linea con quelli degli ultimi anni caratterizzati da une certa attenzione alla spesa. Secondo il nostro ufficio studi nazionale, sono 166 gli euro pro capite usati per i doni di Natale, il che conferma le indicazioni che ci arrivano dai nostri associati”.
E se nel Capoluogo l’arrivo di turisti per la mostra su Van Gogh ha certamente aiutato, in particolare i pubblici esercizi, irrompe in questo Natale 2017 la crescita degli acquisti online. “I dati diffusi recentemente dalla Confederazione rilevano che anche se il consumatore si rivolge prevalentemente alla rete distributiva tradizionale, comunque un 47% effettua anche alcuni acquisti su Intenet, contro il 28% di 5 anni fa; e il Vicentino non fa certamente eccezione in questo – conclude Ernesto Boschiero -. Chiaro che bisogna tenerne conto nelle politiche dei negozi tradizionali, che non possono ignorare la necessità di essere più digitali e di rispondere all’esigenza del consumatore di consultare anche la rete prima di fare un acquisto”.