Vicenza, torna lo “Space Apps Challenge” in collaborazione con la NASA

Torna a Vicenza il 20 e 21 ottobre e, contemporaneamente, in altre 187 città del mondo, l’International “Space Apps” Challenge, la più grande competizione di idee a livello mondiale promossa e ideata dalla Nasa, l’agenzia spaziale americana.

Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno, che ha contato 160 partecipanti, l’iniziativa anche per il 2018 conta sulla collaborazione e sul supporto operativo di Confartigianato Vicenza, Comune di Vicenza e Consolato Usa di Milano, oltre ad alcune new entry dell’edizione ai nastri di partenza: il Politecnico di Milano e l’incubatore I3P del Politecnico di Torino, il Centro internazionale di Fisica teorica.

Già 120 i posti prenotati sui 250 disponibili a Vicenza (25 mila  circa i concorrenti previsti in tutto il mondo), ma le iscrizioni sono tuttora aperte per le 48 ore consecutive che andranno in scena in Basilica Palladiana, dove si sfideranno startup, ingegneri, studenti, maker, scienziati, imprenditori e appassionati di scienze e tecnologia di tutte le età per produrre soluzioni open source.
Ai partecipanti sarà chiesto di sviluppare idee, prototipi o applicazioni utili ad affrontare le grandi sfide che l’umanità si trova oggi di fronte, scegliendo una delle sei tematiche proposte dalla Nasa e facendo uso dell’enorme mole di dati messa a disposizione proprio dall’agenzia americana.

Le categorie proposte sono: “Can you build a…” (“Se si può pensare, si può costruire!”: frase che sfida i partecipanti a creare una varietà di cose, da edifici ad aiutanti robotici, fino a strumenti utili per la cittadinanza); “Help others discover the Earth” (ovvero ideare strumenti didattici, una storia, un gioco, un video, o qualche altra soluzione, che facilitino la comprensione del funzionamento del nostro pianeta); “Volcanoes, icebergs and asteroids. Oh my…” (ovvero: gli eventi naturali straordinari rappresentano una delle principali minacce per l’uomo, non essendo ancora in grado di controllarne le dinamiche. Questa categoria richiede di analizzare i dati messi a disposizione dalla Nasa per prevedere e monitorare gli eventi naturali straordinari e risanare i luoghi colpiti); “What the world needs now is …” (in questo caso, si tratta di cercare soluzioni per sostenere e migliorare la vita sulla Terra, prestando attenzione, ad esempio, a risorse essenziali che potrebbero esaurirsi o diventare inutilizzabili); “An icy glare” (ghiacciai, calotte polari, terre e oceani ricoperti di ghiaccio sono parti del mondo estremamente importanti, dato che quello che vi succede non riguarda solo i loro abitanti, ma l’intero pianeta. La sfida è quindi ideare strumenti che rendano in grado di capire meglio, interpretare e monitorare la criosfera terrestre); infine la sezione “A universe of beauty and wonder” (attraverso telescopi, satelliti e missioni esplorative nel sistema solare, stiamo imparando sempre di più sulla nostra galassia: la missione è quindi di pensare seriamente a essere creativi riguardo alle scienze spaziali e all’esplorazione, da un punto di vista scientifico, tecnologico ma anche artistico).

A giudicare i progetti, che dovranno essere presentanti in inglese, sarà una giuria di primo piano, che al suo interno vanta il primo astronauta italiano Franco Malerba, Giorgio Magistrati dell’Agenzia Spaziale Europea, Valentina Sumini del MIT di Boston, Charles Rubenstein dell’Associazione Ingegneristica Internazionale IEEE.

“Nasa Space Apps Challenge è anche un’opportunità per imprese in cerca di nuovi talenti. Lo scorso anno – ricorda il direttore generale della Confartigianato provinciale, Pietro Francesco De Lotto – Vicenza ha avuto il privilegio di entrare tra le città dello ‘Space Apps’ Challenge e il successo è stato immeditato: non solo l’evento ha richiamato numerosi partecipanti anche da fuori provincia, ma due progetti vicentini hanno ottenuto la nomination a livello globale e uno, creato da quattro studenti dell’Istituto Rossi, ha proseguito la propria corsa fino alla finale con il progetto FireDrones”.
Infatti, oltre al premio in denaro per i primi tre classificati (rispettivamente di 1.300, 1.000 e 700 euro) offerto dal consolato generale degli Stati Uniti a Milano, i primi due classificati saranno ammessi alla selezione globale della Nasa che individuerà (dopo circa un mese) i vincitori mondiali per ciascun challenge, mentre il team che si è aggiudicato il favore del pubblico vicentino parteciperà alla selezione globale della Nasa per la categoria People’s Choice.
In più, per i vincitori a livello mondiale, ci sarà l’opportunità di assistere a un lancio della Nasa negli Stati Uniti.

Nel tessuto imprenditoriale vicentino centinaia di piccole e medie imprese sono impegnate ogni giorno nella costruzione di componenti critiche di tipo meccanico ed elettronico, partecipando in maniera significativa a quella che viene ormai definita la space economy ovvero, come riportato nel piano strategico del Mise diffuso in giugno, “la catena del valore che, partendo da ricerca, sviluppo e realizzazione delle infrastrutture spaziali abilitanti, il così detto upstream, arriva fino alla produzione di prodotti e servizi innovativi ‘abilitati’, il cosiddetto downstream. Questo, assieme all’impegno costante nel promuovere l’innovazione tecnologica e digitale delle imprese, è il motivo che ha spinto Confartigianato, attraverso il suo digital innovation hub, ad accettare l’invito del consolato degli Usa di Milano già nel 2017.