Credito agricolo. Guarda (AMP): “Con Fondo Fei si rischia ulteriore indebitamento delle imprese in difficoltà”

La Regione Veneto aderisce alla piattaforma di garanzia “Agri” lanciata in Italia dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), emanazione diretta della Banca Europea per gli Investimenti (BEI). La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan, ha sottoscritto il protocollo che dà il via allo strumento finanziario, finalizzato a sostenere il credito agricolo. Al momento sono tre le Regioni che vi hanno aderito (oltre al Veneto, anche Puglia e Umbria), 11 le Regioni coinvolte, 157 i milioni stanziati, con un rapporto minimo di leva di 1 a 4 e con una percentuale di finanziamento garantito che arriva al 50%.
Il Fondo Agri risponde ad uno dei maggiori problemi per le imprese del settore primario: l’accesso al credito. La riduzione del valore delle ipoteche e le nuove regole imposte dal Basilea 3, associate alla crisi generalizzata dalla quale si sta provando ad uscire solo in questi mesi, sono fattori che inducono ad una stretta creditizia anche nel comparto agricolo e agroalimentare. A pagarne il conto sono in particolare le piccole e medie imprese, comprese quelle beneficiarie di contributi a fondo perduto, per esempio per il 30-50%, che spesso non riescono a trovare le fonti finanziarie per coprire il fabbisogno riconducibile al resto dell’investimento.
Da qui l’iniziativa della Banca Europea per gli investimenti, promossa e caldeggiata dal commissario all’agricoltura Hogan, per porre in essere strumenti finanziari a sostegno delle regioni a forte vocazione agricola in Europa.

Alcune perplessità però sono state presentate da alcuni consiglieri che puntano il dito contro un sistema che rischia di mettere in difficoltà le piccole aziende.

Cristina Guarda (AMP)

“L’attivazione del Fondo Fei rischia di diventare un pericoloso incentivo all’indebitamento delle imprese agricole”.

 

A dirlo la consigliera regionale Cristina Guarda (AMP), all’indomani della prima riunione del comitato di investimento per la piattaforma di garanzia “Agri” lanciata in Italia dal Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI), emanazione diretta della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), e alla quale nei mesi scorsi ha aderito la Regione Veneto, con la sottoscrizione del protocollo che dà il via allo strumento finanziario, finalizzato a sostenere il credito agricolo.

“Per l’agroindustria e per le aziende agricole – osserva l’esponente vicentina – è preferibile e molto più utile disporre del contributo a fondo perduto, previsto dal P.S.R.  2014 -2020, a sostegno di specifici programmi di investimento. Gli aiuti, secondo quanto previsto dal PSR,  sono destinati  ed erogati direttamente all’impresa  che realizza investimenti produttivi, mentre secondo le intenzioni della Regione Veneto gli “aiuti” verrebbero  destinati  alle banche  in conto garanzia, a copertura delle eventuali perdite generate  in conseguenza del mancato pagamento delle rate di finanziamento erogato alle imprese”.

 Guarda infine osserva come “di fatto la Giunta Zaia ha preferito spostare 15 milioni di euro di contributi a fondo perduto in direzione dei sostegni all’accesso al credito. Più che creare occasioni di sviluppo si incentivano le aziende in condizioni già precarie ad assumersi ulteriori oneri finanziari. Viene davvero da chiedersi quale sia l’utilità di questa operazione: è un sotegno all’agricoltura, o agli istituti di credito?”.

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