Se il Grande Fratello entra anche all’asilo nido

Non ci si fida più di niente e di nessuno, questa è la triste realtà. Telecamere in ogni piazza e strada, riunioni politiche trasmesse in streaming, smartphone che sono sempre più occhi elettronici puntati su di noi e sugli altri. Ed ora anche un’app che permette ai genitori di sapere, in tempo reale tramite notifiche sul cellulare, tutto ciò che il loro bambino sta facendo in quel momento all’asilo nido.

È notizia di ieri, e viene dall’asilo nido comunale di Marostica (VI): “Infoasilo è un software gestionale per il settore dell’infanzia che permetterà ai genitori dei bambini di visualizzare giorno per giorno, ed in tempo reale, la vita al nido del loro bimbo, con informazioni su entrate e uscite, comunicazioni, attività svolte, spuntini, pranzo, sonnellini, cambio dei pannolini, stato di salute. Le schede possono essere consultate direttamente da smartphone o tablet 24 ore su 24, proprio mentre l’educatore procede con la compilazione”.  Questa la descrizione dello strumento che, secondo il comunicato del Comune, si riprometterebbe di rivoluzionare la comunicazione tra famiglia ed educatrici.

Ora, lasciamo perdere un aspetto che potrebbe sembrare secondario: cioè il fatto che le educatrici passino il tempo a digitare ora per ora su un tablet tutto quello che ciascuno dei bambini è impegnato a fare, con tanto di corredo fotografico. 20 bimbi? 20 messaggini su quanto e cosa ha mangiato ciascun piccolo, se ha pianto o se ha fatto la pupù. Maestre che diventano più impegnate di un giornalista che segue le elezioni presidenziali americane su Twitter. E va bene.

Ma siamo sicuri che questa ossessione di vedere, sentire e sapere tutto in ogni momento ci renda più facile la vita? Che ci tranquillizzi davvero? È umanamente impossibile poter controllare tutto. E il fatto che la tecnologia ci illuda di poterlo fare non fa altro che aumentare la nostra ansia a dismisura.

E questi poveri bambini, sottoposti all’occhio indiscreto del Grande Fratello (quello del 1984 di Orwell, non quello di Canale 5) anche quando sono all’asilo. Gli anni in cui frequentavamo l’asilo sono passati da un bel po’, ma nessuno della nostra età ha subìto danni irreparabili solo perché mamma e papà si informavano di quello che era successo a fine giornata (o con una telefonata).

E qui veniamo al punto vero della questione. Le mamme e i papà si fidavano delle maestre (oggi educatrici) e sapevano che i loro figli erano sotto la loro responsabilità. Oggi non ci si fida più, e si vorrebbe essere testimoni in prima persona di tutto quello che succede. Ci permettiamo di dare un consiglio: mamme, non trasformatevi in un Grande Fratello per i vostri bimbi, lasciate che passino qualche ora in pace insieme a personale preparato e ai loro compagni, fidatevi di più e liberatevi dall’ansia. Farà bene a voi e ai vostri figli.

Comments are closed.