Caso Aquarius, la Cgil in piazza nelle città del Veneto: “Calpestati valori di solidarietà e accoglienza”

A fronte della vicenda della nave Aquarius e delle polemiche suscitate dalla gestione da parte del nuovo Gverno del problema dei profughi, la Cgil darà vita in alcune città venete ad iniziative di protesta assieme alla Rete degli Studenti e con numerose associazioni. Oggi, 13 giugno, si terranno presidi a Treviso, in piazza Borsa (ore 18), Padova, in piazza Antenore (ore 18), Vicenza, in piazza Castello (ore 18), Rovigo, in piazza Vittorio Emanuele (ore 18). A Venezia Cgil Cisl Uil terranno invece una conferenza stampa.

“Stanno naufragando i princìpi che hanno contraddistinto la civiltà occidentale. Quei valori di solidarietà, accoglienza e integrazione che nella vicenda Aquarius sono stati letteralmente calpestati. Da parte del governo, si vuole sfruttare l’episodio come una spada di Damocle per incidere sugli equilibri europei, immaginando che la questione sia l’immigrazione, quando invece abbiamo un problema ben più grave, che riguarda il peggioramento delle condizioni generali di tutti, che a loro volta provocano rancore, paura, utilizzati per muovere il consenso”. Così Giuseppe Massafra, segretario confederale Cgil, ai microfoni di RadioArticolo1.

“L’emergenza dell’Aquarius non sarà l’unica: temo sia il preambolo di tante altre situazioni che potranno avere gli stessi effetti. Ragion per cui, abbiamo bisogno di costruire una grande mobilitazione nel paese, unitariamente con le altre organizzazioni sindacali e con il mondo dell’associazionismo, intervenendo presso le istituzioni per chiedere il rispetto della Costituzione e dei trattati internazionali, e nel contempo stimolando l’opinione pubblica nel formare una coscienza civile che ripristini tratti di umanità”, ha affermato Massafra. “Noi siamo per un modello di accoglienza diffuso che impegni le comunità locali nei percorsi effettivi d’integrazione. Senza dimenticare il versante delle politiche internazionali sul piano generale, per risolvere o quantomeno alleviare conflitti e povertà, che sono la causa principale dei flussi migratori. Ma per fare questo, ci vuole una comunità internazionale coesa, con una direzione precisa di una politica di sostegno fra paesi attraverso l’apertura di corridoi umanitari che eviti l’intervento dei trafficanti, che sono poi la base dello sfruttamento e della tratta di esseri umani”, ha concluso l’esponente Cgil.

Comments are closed.