Ma quale amore, tra le mura domestiche c’è tanta violenza. Una persona su 3 ne è vittima

L’ennesimo caso di femminicidio compiuto ieri a Musile di Piave riapre un tema assai delicato e dal quale difficilmente si riuscirà a trovare una soluzione. Dati impietosi rivelano che in Italia 1 persona su 3 è vittima di violenza fisica, psicologica o sessuale.

Quella più atroce, logorante e disarmante è quella domestica, quella che ogni giorno si consuma in silenzio tra le mura di casa, quella che nella notte porta con se sconforto e paura, quella che lotta per un giorno migliore, quella che spera in un futuro sereno per i propri figli, quella che crede che sia solo un attimo di follia, quella che si sente in colpa perché tutto ciò che accade.
Più volte in questi ultimi anni mi sono chiesta cosa porti un uomo a infliggere una forma di violenza contro una donna, colei che per caratteristiche fisiche appare più fragile e delicata ma tanto forte nel soccombere, nascondere , sopportare in silenzio ogni tipo di sopruso per tenere in piedi una famiglia, una relazione, un rapporto malato che alcune volte si consuma in tragedia.

Tenere in piedi un legame dove i bambini diventano le vittime silenziose di un film violento che li usa come protagonisti invisibili. La storia ci insegna che la figura della donna , i ruoli all’interno della società sono sempre stati determinanti nella storia, tutte le tappe fondamentali della nostra evoluzione sono state affiancate dalle donne. Mogli, compagne, amiche, condottiere, martiri, serve, ogni tipo di ruolo è stato ricoperto dal popolo rosa. Se si fà un passo indietro nel tempo ci si scontra con un modello
patriarcale dove la prevalenza dell’uomo sulla donna era la normalità del vivere quotidiano in casa e fuori, il dovere di assoluta obbedienza da parte della donna e la sua sottomissione al marito. Oggi, ha ceduto il passo ad un modello paritario dove entrambi i generi possono contribuire in base alla propria forza al sostentamento della famiglia seguendo i propri modelli e le proprie ambizioni, i desideri e i requisiti culturali che ognuno matura nel corso della sua vita, dove ognuno può esprimere il
suo parere e la sua volontà.

Linda Laura Sabbadini, che per l’Istat da anni sforna numeri e analisi sulle dinamiche sociali del nostro Paese, ha definito quello italiano un «breadwinner modernizzato». Ovvero un modello patriarcale aggiustato, dove «l’uomo lavora e, se può, aiuta in casa; mentre la donna, in primis, si fa carico della famiglia e, poi, lavora». Questa “finta emancipazione femminile” ha mandato nel baratro il mondo maschile che vedendosi spodestato dal ruolo principale di unico elemento lavorativo degno di lode e onore in ogni suo gesto, ha creato non pochi problemi di adattamento per chi non ha colto che il collaborare per raggiungere un obiettivo comune può completare una coppia e non dividerla. Ma questa non è l’unica causa di problemi e violenza in una coppia, i motivi che spingono un uomo a usare violenza nei confronti della propria compagna sono da ricercare anche nel passato, nel proprio vissuto, si parla di aspetto transgenerazionale, gli aggressori sono stati molto spesso a loro volta vittime o spettatori di violenza. Probabilmente la nostra società che ci cresce con la convinzione di poter decidere, gestire e usare cose e persone a nostro piacimento sia da una parte che dall’altra sfocia in una mancanza di rispetto che logora ogni tipo di rapporto, innescando ingiustificata violenza.

Si deve ripartire dai bambini, proporre una nuova educazione sentimentale che modifichi le teste, l’accettazione dei no e delle differenze di genere, questi gli slogan che si sentono spesso nei tavoli di lavoro che devono rappresentare una svolta concreta. E ‘ necessaria una consapevolezza della violenza, soltanto il 35% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale nel corso della vita ritiene di essere vittima di un reato, il 44% ritengono che sia una cosa sbagliata ma non lo ritiene un reato, il 19,4% è accaduto, resta molto poco da dire e molto su cui pensare e lavorare.

Comments are closed.