Giovedì 21 gennaio, alle 16, avrà luogo in Sala degli Stucchi a Palazzo Trissino un’appuntamento dedicato a Fernando Bandini.
L’iniziativa è organizzata dal Comune di Vicenza, dalla Biblioteca Bertoliana e dall’Accademia Olimpica che – a due anni dalla sua scomparsa – desiderano tributare un doveroso omaggio ad un uomo che ha lasciato un segno profondo nella città di Vicenza. Di lui si intendono ricordare l’opera poetica, l’impegno civile, la grande sensibilità umana e culturale. Sono previsti gli interventi di Paolo Lanaro, Adriana Chemello, Emilio Franzina, alternati alle testimonianze di Cesare Galla, Maurizia Veladiano e Giorgio Sala. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni rivolgersi all’ufficio consulenza della Biblioteca Bertoliana (tel. 0444/578203; e-mail: consulenza.bertoliana@comune.vicenza.it).
Fernando Bandini (1931-2013) è considerato uno dei maggiori poeti italiani del secondo Novecento. Le sue poesie sono presenti nelle più importanti antologie della lirica italiana contemporanea e sono state tradotte in diverse lingue.
Docente di Filologia romanza, poi di Stilistica e Metrica italiana all’Università degli Studi di Padova e di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Ginevra, con Neri Pozza pubblica nel 1962 la sua prima raccolta di versi In modo lampante e, nel 1965, Per partito preso. Seguono, edite da Mondadori, Memoria del futuro (1969) e La mantide e la città (1979).
Nel 1994 esce presso Garzanti la raccolta Santi di Dicembre e, nel 1998, Meridiano di Greenwich.
Nella produzione poetica di Fernando Bandini c’è anche l’esercizio della poesia neolatina (Sacrum hiemale, 1965, De itinere reginae Sabae, 1989).
Numerosi i premi ottenuti dallo scrittore vicentino. Tra le varie cariche istituzionali ricoperte si ricordano quella di vicepresidente (1982-2002) e presidente dell’Accademia Olimpica (2003-2010). E’ ideatore nel 1995 e presidente del progetto “Archivio Scrittori Vicentini” presso la Biblioteca civica Bertoliana finalizzato allo studio e alla valorizzazione dei più importanti scrittori vicentini del Novecento, fra i quali risulta a buon diritto inserito.
Muore a Vicenza il 25 dicembre 2013, ma la sua voce poetica, vibrante e luminosa, continua a risuonare, come recita il titolo della manifestazione tratto da un suo verso “Domani nelle cose la parola vivrà”.