“Un giorno per la nostra città”, progetto per superare discriminazioni e barriere culturali

Si è svolta nella sede dell’associazione Agendo di Vicenza, l’iniziativa “Un giorno per la nostra città. Le diversità nelle identità, superando barriere architettoniche e culturali”, organizzata dalla Lega Serie B con l’obiettivo di far partecipare i calciatori a momenti dedicati alla città, soprattutto a quella fascia di popolazione che necessita di particolare attenzione.

Insieme a una delegazione del Vicenza Calcio, composta da staff tecnico e calciatori della prima squadra, e ad alcuni ragazzi delle associazioni Agendo e Uisp Sport Antenne,  in rappresentanza dell’amministrazione comunale erano presenti l’assessore alla comunità e alle famiglie Isabella Sala e il consigliere comunale delegato alle pari opportunità Everardo Dal Maso.

Per l’occasione sono stati organizzati attività e giochi che hanno coinvolto sia i calciatori che i ragazzi delle due associazioni.

UISP – Sport Antenne
“SportAntenne” è un progetto della Uisp (Unione Italiana Sportpertutti) finanziato dal Ministero dell’Interno – Fondo FAMI 2014-2020, che prevede la creazione di 16 presidi distribuiti sul territorio nazionale a supporto delle vittime di discriminazione razziale per favorire la prevenzione, l’emersione delle discriminazioni e la mediazione attraverso l’organizzazione di eventi sportivi. Per il Veneto l’Antenna Uisp è attiva a Vicenza attraverso un numero telefonico (3805963845) e uno sportello aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 nella sede provinciale della Uisp in strada Borghetto di Saviabona 21/a.

A.GEN.DO. Onlus
Nel 1985 si costituisce legalmente l’Associazione A.GEN.DO. – Associazione Genitori Down – con sede in Vicenza. Sull’esempio di analoghe associazioni italiane e straniere, intende promuovere le conoscenze sulla sindrome di Down e sollecitare le strutture territoriali socio-sanitarie e scolastiche già esistenti nell’attuazione degli opportuni interventi riabilitativi ed educativi. Attualmente, l’associazione conta 55 famiglie e persone associate, per un totale di 52 persone con la sindrome di Down di età tra i 2 e i 51 anni.  Nei suoi 30 anni di vita, ha visto il passaggio di circa 80 famiglie socie.