Il primo appuntamento del calendario di THIENE MUSICA 2017 sarà dedicato a un pianista che ha contribuito enormemente alla storia del pianoforte jazz europeo: si tratta di Enrico Pieranunzi. Eppure, da uomo libero come sono gli artisti del jazz, ancora una volta Pieranunzi stupirà tutti perché all’Auditorium Fonato di Thiene (venerdì 31 marzo, ore 21) verrà non solo per improvvisare al pianoforte ma soprattutto per interpretare Scarlatti, al suo strumento e con l’orchestra d’archi.
Il pianista romano proporrà infatti due concerti incompiuti di Domenico Scarlatti, a suo tempo pubblicati a Londra, nel 1738 e nel 1774, che ora lo stesso Pieranunzi ha completato à la maniere de Scarlatti, quasi dimentico del suo essere jazzista e incline al nobile artigianato come se egli fosse un allievo del grande compositore napoletano nato nello stesso anno di Bach e di Haendel. Non è dunque una rivisitazione in chiave jazzistica, come ci si sarebbe potuto attendere, ma una vera e propria partitura classica che rinasce e riprende vita in prima assoluta sul palco del Fonato di Thiene, con Pieranunzi solista e direttore del Thais Ensemble, ovvero l’orchestra da camera dell’Istituto Musicale Veneto di Thiene.
Certamente Pieranunzi saprà accontentare anche i suoi sostenitori tradizionali e per questo non mancherà di proporsi in piano solo, partendo dalle sonate scarlattina per improvvisarci poi secondo il linguaggio di estrazione jazzistica. Considerato un moderno esponente del pianismo jazz internazionale, segnalato dall’Accademie du Jazz francese come uno dei migliori musicisti jazz europei, Enrico Pieranunzi è stato premiato più volte Parigi con il “Django D’Or” e si è imposto più volte come miglior musicista italiano dell’anno secondo i critici della rivista Musica Jazz nell’annuale referendum. Come compositore jazz ha composto oltre duecento brani, alcuni dei quali sono diventati dei veri e propri standard, inclusi nel “New Real Book”.
Nato a Roma nel 1949, dopo gli studi classici Pieranunzi inizia la sua carriera jazzistica verso la metà degli anni ’70, partendo da uo stile vicino a quello di un maestro americano quale Bill Evans, per approdare a una dimensione sua propria, in cui il jazz incontra sia la tradizione colta europea di Bach e Debussy che la melodia italiana.
Da allora ha registrato oltre sessanta cd, spaziando dalla solo performance a varie formazioni piccole e grandi, suonando in tutto il mondo (dagli Stati Uniti al Giappone) e incidendo con molti grandi del jazz mondiale, tra i quali Chet Baker, Art Farmer, Irio De Paula, Lee Konitz, Marc Johnson, Joey Baron, Paul Motian, Charlie Haden.
A Thiene lo scopriremo in una veste del tutto nuova: non solo pianista e improvvisatore che travalica il jazz ma anche compositore e studioso della grande musica.