Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro per l’acquisto di capi in sconto.
Per Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza “la stagione dal punto di vista meteorologico sembra iniziata solo da qualche giorno, ma già partono le vendite a prezzi scontati. Anzi – fa notare – saranno super scontanti, poiché si prevedono ribassi dal 30% al 50%, fin dai primi giorni. Le stime sulla spesa per gli acquisti in saldo dicono che sarà leggermente inferiore a quella dell’anno scorso, confermando il momento non particolarmente favorevole per i consumi in generale”.
“L’auspicio – aggiunge il direttore di Confcommercio Vicenza – è che tutto il periodo dei saldi, che terminerà il 28 febbraio, sia favorevole ai negozianti e che porti loro gli incassi sperati. Le vendite di fine stagione conservano ancora una loro validità commerciale, proprio per l’appeal che mantengono sui consumatori. Ciò assume maggiore importanza soprattutto alla luce delle difficoltà di alcuni negozi di far quadrare i conti a fine mese. La situazione economica generale non offre, infatti, ancora le condizioni per far ripartire in maniera decisa i consumi, cui servirebbe uno sforzo maggiore per ridurre la pressione fiscale sulle imprese e famiglie. In ogni caso – conclude Boschiero – in questo inizio anno, va sottolineato un aspetto vantaggioso per i tutti: quello di non vedere i prezzi assoggettati al paventato aumento dell’Iva. Il Governo ha, infatti, sterilizzato anche per il 2018 le clausole di salvaguardia e questo è sicuramente un risultato importante, al quale si è giunti grazie all’azione svolta da Confcommercio”.
Come di consueto l’associazione dei commercianti ricorda alcune raccomandazioni per il corretto acquisto degli articoli in saldo:
1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.
3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione.
4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.