Olio extravergine falso, 550 mila euro di multa ad un noto marchio di supermercati

Ha fatto molto clamore la legge che permette l’importazione di olio extra vergine di oliva da paesi totalmente esenti di controlli ed etica morale, ma a pochi mesi di distanza arrivano le prime sanzioni su controlli effettuati negli scaffali dei punti vendita di casa nostra.Sono stati effettuati test di laboratorio su 20 marche di olio d’oliva e il risultato è sconcertante, all’interno infatti erano presenti umidità, rancido e muffa, caratteristiche non proprio degne di un prodotto eccellente, tanto più se a proporlo ai propri clienti è una nota catena di supermercati.

olio_truffaL’indagine è stata avviata dalla Procura di Torino e a coordinarla è l’ormai noto PM Raffaele Guariniello, il responso conferma le analisi condotte dal mensile  Test Salvagente e quindi la presenza di irregolarità e di difetti organolettici per i marchi Lidl (nella commercializzazione di olio con il marchio Primadonna), Pietro Coricelli con il marchio omonimo e Carapelli con i marchi Sasso classico, Carapelli – Il Frantoio e Bertolli Gentile.

Secondo la Procura per la composizione organolettica e le caratteristiche del prodotto, i sopra elencati oli non possono essere considerati extra vergini di oliva, ecco quindi scattare la sanzione di 550 mila euro al gruppo Lidl accompagnata dalle motivazioni del pm Guariniello: «La categoria merceologica del prodotto è in grado di orientare le scelte di acquisto del consumatore che può preferire un prodotto con caratteristiche qualitative superiori ed è disposto a pagarlo a un prezzo più elevato. Pertanto, l’indicazione dell’appartenenza di olio alla categoria extravergine quando, in realtà, lo stesso presenta le caratteristiche di un olio vergine, risulta contraria alla diligenza professionale ed idonea a falsare il comportamento economico del consumatore medio che essa raggiunge e costituisce, pertanto, una pratica ingannevole».

Lo stesso vale per la società spagnola Doleo, proprietria dei marchi Bertolli, Sasso e Carapelli e sanzionata con una multa di 300 mila euro.

L’autorità garante della concorrenza e del mercato italiano si è mossa in tempi rapidi e ha dichiarato di continuare la lunga lotta in difesa di produttori e consumatori affinchè ci sia la massima trasparenza e vengano eliminati elementi scorretti che, altrimenti, potrebbero destabilizzare il sistema economico del bel paese.