A febbraio seconda settimana di lavoro, sotto la guida del violinista e direttore berlinese Leon Spierer, per i 14 giovani archi che partecipano alla V edizione del corso di formazione Progetto Orchestra. Il programma spazia da Bach (terzo Brandeburghese) e Locatelli a Rossini e Šostakovič.
Alle Gallerie d’Italia di Palazzo Leoni Montanari, sede museale e culturale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, è in pieno svolgimento la seconda delle quattro sessioni di studio di Progetto Orchestra 2016, corso di formazione orchestrale riservato a giovani strumentisti ad arco.
Giunto alla quinta edizione e realizzato in collaborazione con la Società del Quartetto di Vicenza, il corso offre alle nuove generazioni di musicisti un percorso di alto perfezionamento, a frequenza gratuita, incentrato sulla pratica orchestrale, nella prospettiva di futuri sbocchi lavorativi in ambito professionistico. Un mondo che Leon Spierer – anima di Progetto Orchestra fin dalla prima edizione – ha frequentato ai più alti livelli durante tutta la sua lunga carriera, se solo ricordiamo che per trent’anni il violinista berlinese, classe 1928, ha ricoperto il ruolo di spalla dei Berliner Philharmoniker.
Il collaudato format di Progetto Orchestra prevede varie occasioni nelle quali i giovani strumentisti del corso incontrano il pubblico: la prova generale aperta, il sabato alle ore 16.30, il concerto finale della domenica nel Salone d’Apollo di Palazzo Leoni Montanari, sempre alle 16.30, e le visite delle scolaresche della provincia di Vicenza, alle quali viene data l’opportunità di scoprire da vicino come si “costruisce” un brano orchestrale. Sono 120 i ragazzi dagli 11 ai 14 anni che questa settimana, accompagnati dai loro insegnanti, varcheranno la soglia di Palazzo Leoni Montanari per assistere agli insegnamenti che Spierer impartisce ai suoi giovani colleghi.
Il concerto di domenica si apre con un popolarissimo capolavoro bachiano: il terzo Concerto brandeburghese in sol maggiore, composto – insieme a tutta la serie – negli anni che Johann Sebastian trascorse a Köthen presso la corte del Principe Leopoldo.
Rimanendo in ambito barocco, Spierer e i suoi ragazzi propongono di seguito il Concerto Grosso per quattro violini e archi op. 4 n. 12 di Pietro Antonio Locatelli, maestro dell’arte violinistica nato a Bergamo e che trovò fortuna nell’Europa del Nord.
Completano il programma la Sonata per archi n. 3 in do maggiore, capolavoro del 1804 di un giovanissimo Gioachino Rossini e il Quartetto n. 8 per archi di Dmitrij Šostakovič, pezzo del 1960 dedicato alle vittime del fascismo e della guerra, nella trascrizione sinfonica che ne fece Rudolf Barshai per orchestra d’archi.