Ad inizio dicembre è già tempo di bilanci e numeri, parliamo dei soldoni che gli italiani spenderanno durante le festività. A darli è la Coldiretti che ha stimato un budget sotto i mille euro a famiglia che verranno spesi tra regali, viaggi, cibo e divertimenti.
Quasi tre italiani su quattro (64%) effettuano entro la metà dicembre lo shopping di Natale che comporterà in media una spesa complessiva di 614 euro per famiglia destinata nell’ordine per il 38% ai regali, per il 26% ai viaggi, per il 24% al cibo e per il 12% ai divertimenti al cinema, al teatro, nei concerti o nelle discoteche. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Deloitte presentata a 100 giorni dal sisma nel centro di Roma nel mercato di Campagna Amica di Circo Massimo con le aziende agricole colpite nel Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Una iniziativa per acquistare, nel primo weekend di shopping natalizio, direttamente da chi con coraggio vive e lavora nelle campagne ferite, regali e cesti per cenoni che saranno offerti anche on line per difendersi dal rischio truffe ed inganni che spesso si nascondono in rete.
Complessivamente le spese per Natale degli italiani – sottolinea la Coldiretti – sono sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno (-1%), ma superiori del 19% rispetto alla media dell’Europa dove risultano inferiori solo a quelle di danesi e spagnoli. La strenna natalizia è attesa sotto l’albero piu’ dai grandi che dai piccini con otto italiani su dieci che compreranno doni per sé o per altri adulti mentre solo la metà (52%) comprerà un dono per un bambino sotto i 12 anni e il 28% acquisterà qualcosa per adolescenti dai 12 ai 18 anni. Rispetto allo scorso anno gli italiani cambia il mix degli acquisti previsti per il Natale 2016 con una riduzione delle spese per viaggi dettata anche dai recenti episodi di terrorismo internazionale che hanno precluso mete invernali storiche mentre – continua la Coldiretti – aumenta il budget destinato all’alimentare.
Si conferma infatti – precisa la Coldiretti – una spinta verso spese utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici, si preferisce scegliere prodotti che non vanno sprecati oppure oggetti o servizi a cui non è stato possibile accedere durante l’anno. L’enogastronomia cresce anche per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione “fai da te” di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Da segnalare – continua la Coldiretti – la preferenza accordata all’acquisto di prodotti Made in Italy anche per aiutare l’economia nazionale o garantire maggiori opportunità di lavoro a sostegno della ripresa con una particolare attenzione a quelli provenienti dalle aree terremotate anche grazie alle iniziative ad hoc.
Il terremoto ha colpito un territorio a prevalente economia agricola con una significativa presenza di allevamenti di pecore e bovini che occorre ora sostenere concretamente per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare l’esigenza che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo”.
Quasi 3 italiani su 4 (74%) hanno partecipato ad iniziative di solidarietà per il terremoto secondo l’indagine Coldiretti/Ixè dalla quale emerge che il 42% ha donato con SMS o su conto corrente, il 19% tramite associazioni e ben il 13% mangiando l’amatriciana nei luoghi che hanno aderito all’iniziativa. Tra coloro che hanno donato – conclude la Coldiretti – il 76% ritiene che acquistare prodotti alimentari del territorio colpito dal sisma possa aiutare la ripresa, dalla caciotta solidale ai cesti di Natale.