Il Comune di Vicenza invia una dettagliata relazione su richiesta dell’Unesco

In seguito ad alcune segnalazioni di comitati di cittadini, ai primi di febbraio il Comune ha ricevuto una richiesta di chiarimenti da Icomos, braccio operativo di Unesco, in relazione al possibile impatto sul patrimonio Unesco della caserma americana Del Din, del complesso dell’ex Cotorossi a Borgo Berga e del passaggio per Vicenza della linea dell’alta capacità – alta velocità. In più Icomos ha chiesto al Comune di realizzare a proprie spese una HIA, ovvero una valutazione di impatto sul territorio, e di ospitare la missione di suoi funzionari.

Già ai primi di aprile il Comune ha risposto affermativamente sia in merito alla disponibilità di accogliere la missione (senza peraltro ottenere conferma da Icomos) sia rispetto all’avvio di una HIA. A questo proposito proprio in queste settimane il soggetto esterno e indipendente incaricato dello studio sta completando la verifica non solo su base Del Din, Borgo Berga e ACAV, ma anche – su indicazione del Comune – sul nuovo sistema delle tangenziali, sulla riqualificazione di San Biagio e sui lavori previsti in prossimità di Villa Trissino Cricoli.

In attesa del completamento dello studio, previsto per il 9 gennaio, l’amministrazione comunale ha dunque inviato in questi giorni al ministero un ampio e dettagliato riscontro al “Icomos Tecnical Review”.

In relazione all’insediamento americano Del Din, e all’obiezione di non aver effettuato una consultazione preliminare, viene ricordato come il Comune nel 2008 tentò di promuovere una consultazione popolare, stoppata da una sentenza del Consiglio di Stato. Nella relazione si segnala inoltre come il Comune si sia battuto per ottenere dal Governo l’area verde ad est della base per realizzarvi, attraverso un percorso partecipativo, il grande Parco della Pace, con funzione di area filtro tra l’insediamento militare e il territorio circostante.

Rispetto all’area dell’ex Cotorossi, il documento sottolinea, tra l’altro, l’intervento armonizzatore introdotto dall’architetto Gonçalo Byrne con la variante del 2009, comprensiva di un progetto del verde affidato al paesaggista João Nunes, e precisa come per riconsiderare il completamento del complesso debba attendere l’esito delle indagini della Procura.

Infine, in merito alla linea AC/AV la relazione ribadisce che la soluzione del tunnel sotto Monte Berico è da tempo definitivamente superata e che proprio su input del Comune RFI ha realizzato uno studio comparativo tra tre diverse soluzioni sottoposte ad ampia consultazione e discussione con la cittadinanza, fino alla scelta da parte del consiglio comunale di quella ritenuta meno impattante, con il mantenimento della stazione in viale Roma, la realizzazione di una fermata periferica in zona Fiera e la creazione di una nuova linea di filobus elettrico.

A differenza di chi, qui in città, ha incredibilmente chiesto che Vicenza sia espulsa dall’Unesco – è la conclusione di Bulgarini d’Elci – mi sembra che questi documenti dimostrino come l’amministrazione abbia profondamente a cuore il mantenimento di questo prestigioso riconoscimento. Siamo consapevoli che anche una città storica come la nostra debba dotarsi di infrastrutture che possono aver impatti anche importanti. La sfida oggi è prevedere tutte le mitigazioni che ci consentono di mantenere la dovuta protezione. A chi detiene il titolo Unesco non basta infatti rispettare le leggi imposte dallo Stato attraverso le Soprintendenze. Quando si è sito Unesco, e storicamente vi è sicuramente stata una sottovalutazione di questo aspetto, serve cambiare mentalità e paradigma, serve affrontare in maniera compiuta cosa significhi conciliare sviluppo e crescita con esigenze che vanno ben oltre la tutela dei monumenti e del paesaggio classicamente intesa”.