Come ampiamente previsto, l’influenza stagionale ha iniziato a interessare anche il Veneto, seppur con un’incidenza inferiore alla media nazionale, mettendo finora a letto 27.700 persone a tutto l’11 dicembre scorso.
Il dato emerge dal primo Rapporto Epidemiologico elaborato dalla Direzione Prevenzione della Regione, reso noto dall’Assessore alla Sanità Luca Coletto.
“Siamo solo all’inizio – dice Coletto – e c’è ancora tempo per vaccinarsi, cosa ancora utilissima soprattutto per le categorie a rischio. L’influenza ci accompagnerà per tutti gennaio e probabilmente anche febbraio, quindi ci si può ancora difendere. Le strutture sanitarie, come gli altri anni, sono pronte a sostenere l’atteso ulteriore carico assistenziale, ma hanno dimostrato a più riprese di poter rispondere alle esigenze più complesse e fronteggiare i periodi di maggior afflusso negli ospedali e le relative situazioni di emergenza”.
Il Rapporto della Direzione Prevenzione elabora i dati provenienti da una rete di 94 medici sentinella sul territorio, dei quali 22 pediatri e 72 Medici di Medicina Generale.
Nell’ultima settimana monitorata (5-11 dicembre), il tasso d’incidenza regionale si è attestato su un modesto 11,8 casi per diecimila assistiti, contro una media nazionale di 23,4. I casi stimati per questa settimana sono stati 5.800.
L’età maggiormente colpita, come da sequenza storica, è quella dei bambini inferiori a cinque anni, con un tasso di 27,9 malati per diecimila. Le fasce di età centrali (5-64 anni) si equivalgono, con un tasso d’incidenza di 12,7 casi per diecimila.
Al momento non sono stati segnalati casi gravi.