Donazzan scrive al ministro Fedeli: “in Veneto mancano 641 docenti”

“Gentile ministro, al Veneto servono 641 docenti in più in pianta organica per assicurare il regolare inizio e svolgimento del prossimo anno scolastico 2017-18”. Sono queste le conclusioni della dettagliata informativa che l’assessore alla scuola della Regione Veneto, Elena Donazzan, ha inviato al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli in merito al numero dei docenti assegnati dal ministero al Veneto per le scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia al secondo ciclo delle secondarie.

Già lo scorso anno mancavano 468 docenti nell’organico assegnato dal ministero al Veneto: carenza alla quale l’ufficio scolastico regionale e i dirigenti scolastici hanno fatto fronte limitando le sezioni a tempo pieno, mantenendo le sezioni numerose, ‘allungando’ l’orario contrattuale di lavoro degli  insegnanti e reclutando gli insegnanti del cosiddetto ‘potenziamento’ previsto dalla Buona scuola a coprire i posti vuoti in cattedra.

“Di fronte al silenzio del precedente ministro, la scuola veneta si è arrangiata facendo di necessità virtù – sintetizza l’assessore Donazzan – ma così abbiamo dovuto penalizzare le scuole di montagna, i genitori che lavorano e che non hanno potuto avere accesso al tempo pieno per i loro figli, le classi con alunni disabili che avrebbero diritto allo sdoppiamento, e così via. Ora che, alle storiche carenze di organico, si aggiungono anche i prossimi vuoti causati dalle domande di pensionamento presentate da circa duemila docenti in Veneto –  prosegue l’assessore – non sarà più possibile fare ricorso a soluzioni-tampone e provvisorie. Il ministro Fedeli ci ha già dato ragione sulla necessità di aumentare le certificazioni universitarie per gli insegnanti di sostegno e alla richiesta di allargare il numero degli ingressi alle facoltà che preparano i futuri maestri e i futuri professori. Sono pertanto fiduciosa che possa ascoltare e comprendere anche la richiesta, espressa da Regione, Ufficio scolastico regionale e organizzazioni sindacali del comparto scuola, di assegnare al Veneto 48.698 insegnanti in pianta organica, 641 in più di quanto attualmente riconosciuto”.

Nell’anno scolastico in corso – documenta l’assessore Donazzan nella lettera al ministro – per non superare il ‘tetto’ dei 48.057 posti autorizzati, l’Ufficio scolastico regionale ha dovuto contenere il numero delle classi e delle pluriclassi e ha dovuto “costringere i dirigenti scolastici del Veneto a fare ricorso a espedienti”, come l’innalzamento dell’orario di insegnamento per cattedra da 18 a 24 ore settimanali e l’utilizzo improprio dell’organico di potenziamento della scuola primaria.

Espedienti che quest’anno non potranno essere reiterati – precisa l’assessore – e che, oltretutto, non sarebbero sufficienti per rispondere all’aumentata domanda di sezioni a tempo pieno, generata dalla rimessa in moto dell’economia veneta e dell’occupazione femminile, e dall’incremento di domande di iscrizione alle scuole materne statali, causata dalle chiusure di istituti paritari gestiti da congregazioni religiose.

“Pur avendo attivato tutte le possibili azioni suppletive e compensative – conclude l’assessore – ora le scuole venete hanno esaurito ogni spazio di manovra possibile per coprire il numero di cattedre necessarie per il regolare avvio delle lezioni a settembre. O il Miur riconoscerà al Veneto i 48.698 insegnanti richiesti dall’Ufficio scolastico regionale  – conclude Donazzan – o non ci resterà che rivendicare con ogni mezzo, a partire dal prossimo referendum d’autunno, l’autonomia regionale per poter garantire a tutti i bambini e i ragazzi che frequentano le nostre scuole quel diritto effettivo all’istruzione e alla formazione che la Costituzione prevede”.