“Tra un mese si festeggerà la Giornata Mondiale Contro l’Omofobia e mentre la nostra Associazione, ultima i preparativi per il grande evento arriva dalla Repubblica della Cecenia una notizia sconcertante: campi di concentramento vicino Grozny, capitale della Cecenia, dove le autorità stanno internando i cittadini accusati di essere omosessuali”.
Così Arcygay Vicenza in comunicato, per lanciare il flash mob in progamma venerdì alle 20.45 per sensibilizzare le persone: “Da febbraio la polizia cecena fa partire una lunga e grande retata nell’indifferenza più assoluta della comunità internazionale e ad oggi si parla di centinaia di omosessuali detenuti, torturati ed uccisi. Arcigay Vicenza è sicura nell’affermare che questo orrore è anche frutto dell’odio coltivato da Putin, dell’omofobia di stato messa in pratica grazie ai cavilli nascosti all’interno di una legge che vieta alla comunità LGBT qualsiasi diritto, fosse anche il solo parlare in pubblico dei diritti, degli amori e delle speranze dei cittadini LGBT”
“Ciò che ci lascia più allibiti è l’incapacità dell’uomo di imparare dalla storia, tutto questo è già successo, con modalità diverse, nei Gulag della Russia Imperiale e nei Lager della Germania Nazista.
Ancora una volta viene presa di mira una comunità di minoranza, ne vengono calpestati i diritti con brutalità e inumanità e la risposta dei cosiddetti paesi civili è una sola: il silenzio. Nessuno ne denuncia l’orrore, nessuno si scaglia contro la Repubblica della Cecenia”.
“Ora non potete più dirci che una legge contro l’omofobia non serva a nulla e che la nostra comunità goda di piena libertà e di pieni diritti – prosegue il comunicato – Speriamo in una risoluzione a carattere internazionale svelta e nella piena osservanza dei diritti umani delle vittime coinvolte. La nostra associazione condanna in pieno quest’ atrocità che non può e soprattutto non deve passare inosservata. Il nostro pensiero va alle vittime, i loro familiari e amici, a fatica trattenendo le lacrime per quest’atto ripugnante, immondo ed esecrabile.