Il futuro dell’economia passa per l’Industria 4.0, imprese digital e startup pronte a sostenerla

Guidata soprattutto dalle medie e dalle grandi imprese, che hanno cominciato a fare i primi determinanti passi per rimanere competitive, l’industria 4.0 alimenta la nascita di nuove startup e di un ecosistema di attori ed iniziative create per supportare la trasformazione digitale delle imprese.

Quanto è 4.0 l’industria italiana? A guardare i dati del Ministero dello Sviluppo Economico c’è ancora molto da fare. Ma è anche vero che il nostro Paese ha appena cominciato ad attivare politiche atte a favorire in modo sistematico la trasformazione digitale delle imprese. Tra queste ci sono i Punti Impresa Digitale: a un anno dalla loro ideazione e localizzazione in seno alle Camere di Commercio, a Smau Milano ci sarà l’occasione di conoscere le esperienze concrete di Bergamo Sviluppo e delle CCIAA di Milano-Monza-Brianza-Lodi e di Ancona. La scommessa dell’industria 4.0, in ogni caso, catalizza le migliori energie di imprese digital e startup italiane. A Fieramilanocity (23-25 ottobre), oltre ai player del digital, come Aruba, Cisco, Edisoftware, Intel, GData, SAP,Oracle, Seeweb, saranno presenti decine di startup da tutta Italia con le loro proposte per accompagnare in ottica Open Innovation la trasformazione digitale delle imprese, fra stampa 3D, realtà aumentata e realtà virtuale, cloud computing, IoT e molto altro. A proposito di Open Innovation, Smau sarà anche l’occasione di conoscere gli esempi migliori nel settore industry 4.0: fra i casi di successo saranno premiati EnelWürthParmalat, la siderurgica Danieli, l’azienda Paglieri, nota per il brand “Felce Azzurra” e per altri celebri marchi per l’igiene, l’azienda meccanica Bedeschi, l’azienda leader nell’underwater mobility Suex e l’azienda alimentare The Bridge.

INDUSTRIA 4.0: LA FOTOGRAFIA DI UNA RIVOLUZIONE SOLO AGLI INIZI

L’8,4% delle imprese italiane utilizza almeno una delle tecnologie considerate abilitanti la trasformazione digitale secondo il Piano Industria 4.0 2017-2020. Tecnologie che intervengono nei settori della produzione (IoT, AR, VR, stampa 3D, robot collaborativi, nanotecnologie e materiali intelligenti) e dello sfruttamento delle informazioni e dei dati (cloud, big data, cyber security, horizontal e vertical integration). A questo numero si aggiunge un 4,7% che ha pianificato investimenti specifici nel prossimo triennio. I numeri (rapporto Mise del 2018 su un campione di 23.700 realtà di tutte le classi dimensionali) sembrano limitati ma sono destinati a cambiare: l’industria 4.0 nel nostro Paese è solo agli inizi.

È interessante vedere come le industrie italiane scelgono di affrontare la sfida del 4.0: il 62,4% delle imprese con un processo di innovazione già avviato si avvale di una o al massimo due tecnologie. Al di sopra dei 50 addetti la trasformazione digitale si amplia, ma sono solo le grandi imprese ad aver implementato tecnologie 4.0 in un sistema integrato: oltre la metà di esse, infatti, ne utilizza almeno 4 tipologie. Fra gli approcci adottati, inoltre, pochissime imprese ricorrono a tecnologie che riguardano la sola fase di produzione, mentre sono le micro e piccolissime imprese ad innovarsi con le sole tecnologie di utilizzo dati. Sfruttare entrambe le opportunità è la scelta del 50% delle medie imprese e del 69,2% delle grandi. Entrando più nel dettaglio delle singole tecnologie impiegate, la cyber security, l’integrazione orizzontale e verticale delle informazioni e l’IoT canalizzano gran parte degli investimenti aziendali. Tra le industrie di media e grande dimensione più strutturate si stanno diffondendo robot collaborativi, stampanti 3D e tecnologie per le simulazioni virtuali.

IL RUOLO DEI PID COME FACILITATORI DI INNOVAZIONE

Punti Impresa Digitale sono strutture localizzate nelle Camere di Commercio, dedicate alla diffusione della cultura e della pratica del digitale fra le imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori economici, e anche fra i professionisti. Il network di punti “fisici” è affiancato da una rete “virtuale” che opera con un’ampia gamma di strumenti digitali (siti specializzati, forum e community, social media) con l’obiettivo di fornire a imprese e professionisti servizi di supporto nella trasformazione digitale.

Il bilancio di Unioncamere: a oggi si contano 88 PID attivati14 milioni di euro stanziati attraverso voucher per le imprese; più di 70 bandi pubblicati; 470 eventi di informazione con oltre 8mila aziende partecipanti; 800 test di autovalutazione per scoprire la maturità digitale della propria impresa; 620 i dipendenti delle Camere di Commercio formati sulla digitalizzazione. L’obiettivo futuro è coinvolgere di più le aziende più piccole, che faticano a intraprendere la strada della trasformazione digitale.

 

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