Vescovi su Trump e i dazi: “Sono preoccupato, loro in posizione di forza. L’Europa si renda più competitiva”

Il Presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi, in una nota, esprime la propria preoccupazione per  l’export vicentino a seguito delle dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti. La minaccia di dazi “punitivi” per i prodotti europei che Donald Trump ha lasciato presagire negli ultimi giorni suscitano le reazioni di tutto il mondo economico italiano.

In attesa di riscontri più concreti, ad ora non ci sono decisioni prese né tantomeno azioni da parte del governo USA, Confindustria fa sentire la sua voce: “Non c’è peggior nemico per le aziende del dazio quindi sarebbe una cosa veramente negativa per tutta l’economia, ma avete visto gli stessi americani che stanno dicendo che questa politica non è da perseguire ha dichiarato la Vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione Licia Mattioli . Potrebbe essere una misura fortemente impattante ma bisogna vedere di cosa si sta parlando perché adesso sono solo annunci. Però il nostro primo paese di esportazione extra UE sono gli Stati Uniti…”

È intervenuto pubblicamente anche il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi che, da una parte esprime la propria preoccupazione e dall’altra sprona, nuovamente, le istituzioni internazionali ad agire concretamente: “In merito ai dazi punitivi verso l’Europa – dichiara Vescovi -, non voglio esprimere un giudizio compiuto sull’ennesima provocazione di Trump, perché altrimenti inseguiamo sempre gli annunci, cadendo nella trappola mediatica di questi nuovi politici che ne sparano una al giorno, per poi dire l’esatto contrario 24 ore dopo“.

“In ogni caso, sul tema dei dazi e della nuova linea politica commerciale statunitense, sono davvero molto preoccupato, perché
la posizione di forza tra USA ed Europa oggi è sicuramente esercitata da loro. Siamo noi europei ad avere più bisogno di accedere al grande mercato statunitense – ribadisce Vescovi -. Peraltro, il paese più esposto è la Germania, nostro primo partner commerciale. Quindi per noi il rischio è duplice e sistemico. E questo rischio è reale e di breve termine”.

“Trump, come ho già avuto modo di dire – conclude il presidente degli Industriali vicentini -, è una specie di doccia gelata che
dovrebbe farci risvegliare da una sorta di imbambolamento europeo e italiano. Noi europei, guardando il mare stiamo a discutere del diametro delle telline, loro ci passano sopra con le portaerei. Se il mondo ha scelto una linea di governance aggressiva e populista, noi dobbiamo cercare di unire le forze europee per rendere più competitivo il nostro mercato e le nostre produzioni, non dividerci e arroccarci su posizioni autarchiche stile anni 30″.

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