Banche venete, Berti (M5S): “Questo decreto è regalo ai truffatori e fregatura per i veneti”

“Lo Stato ha investito 17 miliardi per le banche venete e gestirà la parte problematica della banca, la cosiddetta bad bank. Intesa San Paolo rileva la parte ‘buona’, la cosiddetta good bank, per un euro. Ma il costo per lo Stato sarà molto più alto”. È il commento che il Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale del Veneto, Jacopo Berti, affida ad una nota che così prosegue: “È successo quello che come Movimento 5 Stelle in Regione Veneto diciamo da due anni: le popolari venete sono fallite. Questo non è solo il fallimento di un sistema bancario marcio, ma anche dell’amministrazione Zaia, che pur essendo stata avvisata da noi più volte sulla realtà dei fatti, ha finto di non sapere e non vedere, come in ogni scandalo Veneto. Oggi, dopo Galan, l’Italia ci deride a causa di Zaia”.

“Ma i problemi sono ancora più grandi – aggiunge Berti – c’è il nodo risarcimenti che potrebbe pesare sulle nostre spalle. Il finto salvataggio, che in realtà è un regalo ad Intesa San Paolo, che versa un euro contro i 17 miliardi di soldi pubblici messi a disposizione del Governo, è solo l’inizio. Nessuno, neanche gli ‘espertoni’ del giorno dopo che affollano TV e giornali, si sta chiedendo chi pagherà adesso i risarcimenti per gli azionisti truffati da queste banche. È scontato che nessuno ne parli, dato che fino ad oggi le prime vittime di questo disastro sono sempre state ignorate dai partiti, Lega compresa, tranne che da noi”.

“Ci stiamo muovendo a tutti i livelli per dare Giustizia a chi è stato truffato: stiamo finanziando un ricorso presso la Corte Europea per tutelare i truffati, stiamo visitando le Procure per sbloccare la situazione e scongiurare il rischio prescrizione, ci opponiamo a questo decreto in Parlamento, non lasciamo nulla di intentato. Dopo questa operazione – prosegue il capogruppo pentastellato – quale delle due banche risarcirà i truffati? La good bank di Intesa San Paolo, o la bad bank dello Stato e quindi noi? Ovviamente lo Stato, ovvero i cittadini con le loro tasse. I manager della truffa continuano a godersi i loro milioni di euro da impuniti, mentre il conto per il pubblico sale. E come malcostume veneto ed italico vuole, a noi i milioni, a voi i debiti.

“Se la sono pensata bene – conclude Berti – la parte sana regalata alle banche amiche, i debiti e le cause in pancia allo Stato, i truffatori tutti al loro posto ricoperti di milioni di euro e bonus. È lo specchio di un Paese destinato a fallire se non rimetterà cittadini e giustizia al centro; gli azionisti devono essere risarciti, ma a pagare deve essere chi ha guadagnato e sta guadagnando da tutto questo, quindi gli ex vertici delle banche ed Intesa San Paolo”.