Crisi OMBA, a rischio 119 lavoratori. I sindacati: “Azienda patrimonio del territorio”

Ancora a rischio di licenziamento i 119 dipendenti dell’industria metalmeccanica OMBA Impianti & Engineering s.p.a. di Torri di Quartesolo che realizza infrastrutture in metallo per le costruzioni civili e industriali.

I rappresentati di Fim, Fiom e Uilm hanno comunicato le richieste che hanno avanzato alla proprietà: in particolare chiedono che sia bloccata la procedura in atto di licenziamento collettivo per i dipendenti e che i soci, ovvero i fratelli Malacalza di Genova, partecipino di persona al tavolo delle trattative. Il prossimo incontro è previsto per il 5 di febbraio nella sede di Confindustria a Vicenza. I sindacati dei metalmeccanici Vicentini chiedono ai fratelli Malacalza di ricapitalizzare l’azienda e eventualmente di passare le quote ad altri investitori. Ma tutto deve avvenire con soluzione di continuità produttiva per salvaguardare il sito e il lavoro.

ll 5 di febbraio 2018 i lavoratori e i sindacati vicentini dei metalmeccanici hanno organizzato un sit-in in Piazza Castello davanti alla sede di Confindustria Vicenza dove alle ore 15:00 inizierà un incontro decisivo per l’azienda e il futuro delle sue maestranze.

“Vogliamo che la OMBA resti in vita”, afferma il segretario generale della FIOM Cgil vicentina Maurizio Ferron, “perché è patrimonio del nostro territorio e dal punto di vista produttivo è un’azienda che funziona ha commesse e ha raccolto negli anni importanti professionalità”. La proprietà aveva deciso di chiudere per i problemi finanziari dovuti ai ritardi nei pagamenti degli appalti. 

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