Accordo “Salvaboschi”, in Veneto un patrimonio da 414 mila ettari

E’ stato ufficialmente firmato a Mestre, presso la sede di Coldiretti Veneto, il protocollo tra ANARF e FederForeste per la gestione del patrimonio forestale. L’accordo porta le firme di Alberto Negro e Gabriele Calliari, presidenti degli enti coinvolti, che hanno sottoscritto  un impegno al dialogo tra realta’ pubbliche e private.

 

Presenti all’evento il direttore con il presidente di Coldiretti Veneto, Pietro Piccioni e Martino Cerantola. La ricaduta dell’intesa riguarda – solo in Veneto – una superficie complessiva di 414 mila ettari molto diversificati dal punto di vista delle specie. La selvicoltura – ricorda Coldiretti – è praticata con un’attenzione particolare verso gli aspetti naturalistici, tanto che una parte considerevole della area boschiva rientra nella Rete Natura 2000 che ha per obiettivo la conservazione della biodiversità.

Secondo i protagonisti, tra le azioni forti vi è la qualificazione delle risorse mediante la certificazione PEFC, che significa non solo esaltare la produzione legnosa a kmzero ma accedere alle misure del Programma di Sviluppo Rurale con maggior successo. Sono infatti molti gli agricoltori che si prendono cura dei boschi avendo accortezza per la rigenerazione delle piante secondo una buona prassi agricola, altrettante le società di boscaioli coinvolte in questa attività considerata artigianale.

“Il patto si inserisce perfettamente in un contesto europeo che definisce un quadro chiaro impostato dalla nuova Politica Agricola Comunitaria orientata al sostegno prioritario delle iniziative bio e green – ha detto Calliari – il potenziale economico delle aree boschive italiane  rimane ancora inespresso mentre il mercato dimostra una crescente dipendenza dall’estero perché l’offerta nazionale, malgrado le estensioni, risulta insufficiente anche a soddisfare la domanda delle industrie di trasformazione. Ridare competitivita’ a questo settore e’ un riconoscimento al valore del paesaggio, alla sua bellezza e conservazione”.

“Per Anarf – secondo il presidente Negro – l’operazione ha una valenza soprattutto politica e interpreta un rinnovato equilibrio sperimentando una collaborazione innovativa tra due mondi che in passato si sono poco confrontati”.

Prendersi cura dei boschi significa tutelare un territorio a favore della collettività ritrovando antiche professioni a cui le nuove generazioni guardano con interesse soprattutto in Italia dove la sostenibilità ambientale aumenta l’appeal del Made in Italy.