Bonomo (Confartigianato): “Nel momento di massimo sforzo Governo ci mortifica”

“Nella migliore tradizione autolesionistica di questo Paese, proprio nel momento di massimo sforzo delle piccole e medie imprese manifatturiere  che si stanno riposizionando con successo nelle filiere internazionali – ed i dati confortano sulla bontà delle scelte fatte -, il Governo entra a gamba tesa con una manovra correttiva che gli si ritorcerà contro e ci mortifica come imprese”. La denuncia è di Agostino Bonomo Presidente della Confartigianato Imprese Veneto che, ai dati che confermano la propensione mani fatturiera del Veneto, salito dalla 16esima alla 9° posizione delle regioni europee medio-grandi con la percentuale maggiore di occupazione manifatturiera (si tratta di 145 regioni con almeno mezzo milione di occupati)  evidenziata in una recente indagine dell’Ufficio studi di Confartigianato su dati Eurostat, contrappone le recenti scelte in materia fiscale dell’Esecutivo.

“Con l’entrata in vigore del DL 50/2017 infatti – spiega il Presidente – in particolare per le nostre imprese aumentano, ancora, i costi e la burocrazia del sistema fiscale al quale sono inesorabilmente assoggettate.

L’ingiusta riduzione temporale per poter usufruire del diritto alla detrazione dell’IVA; l’obbligo di utilizzo dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate per la presentazione di F24 contenenti compensazioni di somme dovute, con crediti per imposte dirette ed indirette che trasformano la presentazione in un vero e proprio rebus, pieno di trappole, insidie e maggiori costi  per le imprese e l’abbassamento a 5.000 euro del limite per poter compensare crediti erariali, oltre il quale vi è l’obbligo di dotazione del visto di conformità per le singole dichiarazioni dalle quali emerga appunto un credito per imposte quali Iva, Irap, addizionali varie, Irpef ecc: con un conseguente maggior onere, a dispetto della declamata semplificazione, da sostenere per ottenerlo”.

Una scelta incomprensibile in particolare qui in Veneto dove, con il 28% dell’occupazione manifatturiera, la regione si posiziona nella top ten – al 9° posto – della speciale classifica delle regioni a vocazione manifatturiera dell’UE. Seconda regione italiana dopo le Marche, 4° con il 29,6% dell’occupazione manifatturiera e prima di Emilia Romagna al 11° posto con il 26,7% e Lombardia al 12° posto con il 26,4%. Marche e Veneto presentano una densità di lavoro nel manifatturiero che è pressoché pari dell’area di riferimento europea, la regione tedesca di Stoccarda (30,5%).

La vocazione manifatturiera dei territori italiani è alla base delle buone performance del settore. Nostre recenti analisi hanno infatti evidenziato che negli ultimi due anni il settore mostra la migliore crescita del valore aggiunto e nel 2016 la produzione delle imprese manifatturiere italiane – al netto  degli effetti del calendario – è salito dell’1,9%, meglio dell’+1,5% dell’Eurozona. Sempre nel 2016 il made in Italy nei settori di piccola impresa si conferma ai massimi del 7% del PIL. L’Italia è il secondo Paese europeo per valore aggiunto manifatturiero dietro alla Germania, ma sale al primo posto nell’Unione europea per numero di occupati nel settore manifatturiero in micro e piccole imprese (MPI) fino a 20 addetti, con poco meno di due milioni di addetti. “L’estensione dello split payment e la stretta sulle compensazioni – conclude Bonomo – sono una ‘tenaglia’ che rende le imprese prigioniere dei propri crediti IVA. Incontreremo a breve i parlamentari veneti affinché si adoperino, a suon di emendamenti, a porre rimedio a quanto già in vigore dal 24 aprile scorso, per il bene nostre e dell’Italia tutta”.