Poco più di un mese fa in 25mila, tra esperti di tecnologia, scienziati, studenti, imprenditori, maker, si sono sfidati, in 187 città di tutto il mondo, per sviluppare idee innovative in appena 48 ore. L’occasione era Space Apps Challenge che NASA propone a livello globale per stimolare, grazie all’accesso a dati open source, soluzioni inedite per affrontare le sfide che si pongono alla vita sulla Terra e all’esplorazione dello spazio. Per ogni location partecipante, solo i primi due premiati erano ammessi alla fase successiva (più il selezionato dal People’s Choice), ovvero la selezione globale della NASA dalla quale poi uscirà il vincitore a livello mondiale. In pratica su quasi 5.000 progetti sviluppati, 374 sono stati promossi a livello mondiale e appena 25 hanno passato il turno. Quindi, solo 5 per ogni categoria (Best use Data, Best use of Hardware, Best Mission Concept, Galactic Impact e Most Inspirational) si contenderanno il primo premio assoluto che consiste nell’assistere ad un lancio della NASA negli Stati Uniti.
Anche l’idea vincitrice dell’hackathon di Vicenza, della squadra SHC (composta da Mirco Zenere, Giacomo De Lazzari, Cristian Marchetto e Damiano Tessaro, studenti di 4ª e 5ª dell’Istituto Tecnico Industriale A. Rossi di Vicenza) ambirà a vincere l’ultima fase.
Il progetto dei giovani sviluppatori (FireDrone) consiste in un sistema di droni posizionati in aree a rischio e alimentati con energia solare in apposite piattaforme. I droni possono essere attivati attraverso un’app per smartphone nel caso in cui un cittadino individui un sospetto incendio. FireDrone, attraverso un evoluto sistema di machine-learning, impara come un cervello umano a riconoscere e vedere le aree incendiate in modo da calcolarne l’entità e fornire informazioni ai vigili del fuoco per un pronto intervento.
Questo progetto è stato inserito tra i primi cinque della categoria Best use of Hardware e si tratta di una delle due soluzioni italiane vincitrici, l’altra è di Napoli ed è inserita in un’altra categoria.
Una bella soddisfazione per i ragazzi e per Vicenza, considerato che era la prima volta che la città berica veniva scelta dal Consolato USA di Milano e da NASA, come unica location nel Nord del Paese. L’evento, organizzato dal Consolato, Confartigianato Vicenza, Comune di Vicenza – ufficio politiche giovanili e la Fondazione Studi Universitari, si è svolto nella sede dell’Università cittadina e ha richiamato soprattutto giovani e studenti. Un esempio di come un tessuto territoriale possa esprimere le proprie eccellenze a livello globale: lo fanno quotidianamente tante imprese, lo hanno fatto le istituzioni in questo frangente, lo dimostra la squadra vincitrice formata da studenti provenienti da indirizzi di studio diversi che hanno saputo unire e condividere le competenze acquisite.
Per questi motivi il Comune di Vicenza e Confartigianato Vicenza hanno subito colto l’occasione della Space Apps Challenge convinta che rappresentasse un’ottima opportunità per i ragazzi di mettere in pratica le loro competenze, per le scuole di mostrare l’attenzione al cambiamento in atto, per il tessuto economico di toccare con mano l’innovazione che passa attraverso le più varie applicazioni delle moderne tecnologie.