Diserbanti nei fiumi, Zanoni (Pd): “Dati Arpav allarmanti, Regione intervenga”

“Le acque del Veneto sono sempre più inquinate dai diserbanti. L’ultimo monitoraggio di Arpav ha evidenziato la presenza di glifosfate, ampa e glufosinate di ammonio in misura eccessiva, tale da superare lo standard di qualità medio annuo  previsto dalla normativa vigente in ben 8 siti”. A lanciare l’allarme è il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni, primo firmatario di un’interrogazione sottoscritta anche dai colleghi Graziano Azzalin e Alessandra Moretti. Gli otto siti dove è stato superato il limite per almeno una delle tre sostanze chimiche ricercate si trovano nei comuni di Mogliano Veneto (Fiume Zero), Mareno di Piave (Torrente Cervada), Vazzola (Fiume Monticano) e Casale sul Sile (Scolo Bigonzo) nel Trevigiano, Anguillara Veneta (Fiume Adige) in provincia di Padova, Adria (S. Nuovo Adigetto) e Corbola (Fiume Po) in Polesine e Fossalta di Piave (Fiume Piave) in provincia di Venezia.

“La Regione dovrebbe prendere sul serio la questione dell’impatto sull’ambiente e la salute umana degli erbicidi. Un impegno che Zaia in primis sbandiera con tante belle parole, ma che non risulta credibile di fronte alle continue autorizzazioni in deroga. Inoltre si continua a incentivare la coltivazione di vigneti, una coltivazione impattante se non praticata con metodi biologici ed ecocompatibili: può infatti determinare lo sversamento sul terreno di sostanze chimiche di sintesi, che, trasformandosi in percolato, contaminano le acque potabili con gravi conseguenze per la salute e l’ambiente”, attacca l’esponente dem a Palazzo Ferro Fini.

“Il quadro diffuso da Arpav è grave. In particolare il glifosate, un erbicida tra i più utilizzati a livello mondiale, introdotto con il nome di Roundup nel 1974 e impiegato in fase pre-semina e pre-impianto per molte colture orticole, per il diserbo di argini e sponde dei bacini nella coltivazione del riso, oltre che per i diserbi di frutteti, vigneti e colture arboree, e nelle aree urbane sia a livello di piccole aree ad uso privato che pubblico. Nel Veneto, nel solo 2015, ne sono state vendute 446 tonnellate di principio attivo”.

“Alla luce di questi risultati e di questi numeri è evidente che l’impegno della Giunta Zaia è assolutamente insufficiente – insiste Zanoni – Perciò nell’interrogazione chiediamo alla Regione di passare dalle parole ai fatti concreti, adottando misure serie ed efficaci per contrastare la contaminazione da glifosate, ampa e glufosinate di ammonio delle acque superficiali del territorio veneto”.