Oggi è arrivata la risposta dell’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin. “Per quanto riguarda il principio del “chi inquina paga” – dice l’assessore – vorrei ricordare che la Regione del Veneto si è già costituita parte civile, elemento necessario per rivalersi su chi ha inquinato. Mi auguro che oltre ai comuni coinvolti, lo facciano anche i gestori dei servizi acquedottistici e soprattutto il governo nazionale. Su questo punto noi abbiamo intenzione di andare fino in fondo rivalendoci su chi ha inquinato, ma anche su chi sapeva e non ha informato le autorità competenti, tra cui, sembra dalle indagini dei Carabinieri, ci sarebbe anche Mitsubishi Corporation”.
Un nuovo attacco sul tema Pfas era arrivato ieri lunedì 17 luglio dai Consiglieri regionali Cristina Guarda (AMP) e Andrea Zanoni (PD). “Abbiamo un sito contaminato che inquina e continuerà ad inquinare la nostra falda per gli anni a venire – aveva detto la consigliera Guarda – ed è chiaro che l’istituzione è chiamata ad intervenire per sistemare il terreno o a delocalizzare le ditte per provvedere poi alla bonifica necessaria. Ma per questo anche la scienza ci viene incontro perché esistono metodi di produzione a ciclo chiuso, ma sono troppo costosi ed è il motivo per cui Miteni non li ha attuati. Questo è gravissimo perché le aziende devono tornare a tenere conto del nostro territorio”.“Valga il principio del ‘Chi inquina paga’” aveva sostenuto Zanoni. “Non devono dunque essere né il pubblico né i cittadini a pagare, ma, come già accaduto ad esempio negli Stati Uniti, deve essere il privato, l’azienda che ha inquinato. Per questo principio, è giusto che la Regione intenti una causa civile e chieda i danni alla Miteni”.
“Così come mi auguro che il governo voglia aderire al protocollo di coordinamento sulle bonifiche alla Miteni che la Regione ha attivato con il comune di Trissino e la Provincia di Vicenza, alla quale spettano le incombenze sull’autorizzazione integrata ambientale. E anche che i famosi 80 milioni annunciati dal governo un anno fa, siano immediatamente sbloccati, senza ulteriori posticipi vincolati a nuovi pseudoadempimenti. Non possiamo più continuare a essere sotto ricatto del governo su una questione così importante. La Regione peraltro, nonostante l’ostruzionismo pesante di Puppato e Pd, è andata aventi con i lavori dei pozzi di Carmignano, funzionali all’approvvigionamento idrico di Almisano. Diversamente, oggi non avremmo i pozzi già quasi terminati”.
“Se la si smettesse di continuare a tentare di dimostrare l’indimostrabile, sarebbe meglio per tutti. A tutti comunque faccio notare che la Task Force Pandora, gruppo di studiosi costituito a livello nazionale che mette a disposizione le proprie competenze tecnico-scientifiche in maniera indipendente per approfondire i temi dell’inquinamento ambientale, sulla questione dei Pfas così si è espressa: ‘l’iter seguito dalla Regione Veneto sembra sia stato, sia sotto il profilo tecnico che amministrativo, corretto, rapido, incisivo ed efficace’. Gli scettici possono verificarlo andando a leggersi la relazione all’indirizzo http://www.taskforcepandora.com/veneto”.