Allerta inquinamento ad Arzignano, scatta l’ordinanza del comune

E’ “Allerta arancione” ed il Comune di Arzignano emette un’ordinanza. I dati Arpav relativi agli ultimi giorni, infatti, indicano una persistenza di alti livelli di inquinanti pm10 e pm 2.5 nell’aria nell’agglomerato urbano di Vicenza, che comprende anche il Comune di Arzignano.

Con il superamento del valore limite (50 µg/m3) per 7 giorni consecutivi, scatta il cosiddetto livello di “allerta 1 – arancione” e, come si evince dal sito web dell’ARPAV (sistema “SPIAIR PM10”),la previsione fino almeno al giorno 31 gennaio 2018, dei livelli di concentrazione di PM10 nel territorio del comune di Arzignano, si attestano su valori superiori a 50 microgrammi al metro cubo. Inoltre, le  prospettive, anche  meteorologiche, sono per i prossimi giorni  di  persistente alta pressione. Per questo anche il Comune di Arzignano ha il dovere di intraprendere misure anti-inquinamento ed ha emesso un’ordinanza in base alla quale fino alle ore 24,00 del 1° febbraio 2018, è vietato l’uso degli apparecchi per il riscaldamento domestico alimentati a biomassa legnosa (compreso il pellet) di classe inferiore alle 3 stelle, qualora nell’abitazione, siano presenti altri impianti termici alimentati a gas (metano o gpl).

E’ una misura necessaria che si adegua alle direttive del Tavolo Tecnico Zonale,determinata dalla situazione di persistente inquinamento dell’aria” dichiara il sindaco Giorgio Gentilin. “Il senso dell’ordinanza –continua Gentilin- si inserisce in una tradizione di attenzione all’ambiente, agli inquinanti e in particolare alle polveri sottili da parte della nostra Amministrazione. Per ragioni professionali in tempi non sospetti, già nell’inverno del 2001, avevo lanciato l’allarme sulle polveri sottili, sulle loro implicazioni e sulla pericolosità della persistenza di nebbia ed alta pressione. Inviterei i cittadini a non interpretarla come una ‘grida’ manzoniana perché penso che  ognuno nel suo piccolo debba farsi carico della propria responsabilità. L’inquinamento dell’aria sta da anni generando un incremento significativo delle patologie respiratorie”.