Sono passati 26 anni dalle stragi di Capaci (23 maggio 1992) e via D’Amelio (19 luglio 1992). Nella prima persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro; nella seconda, Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta), Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Il ricordo dei due magistrati vive anche nella nostra provincia, il comune di Arzignano espone uno striscione in loro memoria.
“Come tradizione, dopo l’assassinio dei due magistrati poniamo sulla facciata del palazzo comunale un manifesto che li ritrae mentre stanno dialogando. Vogliamo ricordare ai cittadini che Falcone e Borsellino hanno dato la vita per difendere lo stato dalle insidie mafiose”. Così il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin commenta l’iniziativa, riproposta quest’anno, di posizionare uno striscione sulla facciata del Municipio, in ricordo di Giovanni Falcone e Borsellino, a 26 anni dalla Strage di Capaci in cui Falcone fu ucciso assieme alla moglie e altre tre persone della scorta in un attentato mafioso.
Il 19 luglio dello stesso anno anche Paolo Borsellino fu ucciso dalla Mafia, assieme a cinque agenti di scorta, nell’attentato di via d’Amelio a Palermo. “È un gesto doveroso –continua Gentilin- richiamare l’attenzione per non abbassare mai la guardia sulla difesa degli apparati dello Stato che, certamente sono perfettibili migliorabili, ma sono sempre una garanzia di democrazia per i nostri cittadini”.
“Il 23 maggio di 26 anni fa la furia mafiosa uccideva uno dei simboli della lotta alla mafia nel nostro Paese che assieme a Paolo Borsellino possono essere annoverati fra le figure più coraggiose della nostra storia” –dichiara l’assessore agli Eventi Nicolò Sterle. “Arzignano lo fa con uno striscione da molti anni, ma è un simbolo tangibile del dolore e del ricordo silenzioso da parte della nostra città”