Tema centrale del tavolo di lavoro tra il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin e di Chiampo Matteo Macilotti è stato la redistribuzione degli utili messi a riserva di Acque del Chiampo, sul quale -dicono i sindaci- nei giorni scorsi sono state diffuse notizie allarmistiche, imprecise, infondate oltre che poco rispettose delle aspettative dei primi cittadini e delle comunità che rappresentano.
I due sindaci hanno precisato in modo chiaro e inequivocabile che la richiesta di redistribuzione parziale degli utili messi a riserva della società Acque del Chiampo, di cui sono azionisti, si limita alla richiesta di 500 mila euro (su un totale di riserve straordinarie della società pari ad euro 13.700.000) per la progettazione aggiornata e definitiva della cosiddetta ‘Bretella Chiampo-Arzignano”, un by-pass la cui iniziale progettazione risale agli anni ‘90 e che dovrebbe migliorare sensibilmente i gravi problemi viabilistici che affliggono l’asse viario della Valchiampo. Si tratta di una bretella viabilistica da realizzare sulla destra Chiampo, per creare uno sfogo al traffico in caso di incidenti, alleggerire il flusso veicolare sulla provinciale 43 e ‘dividere’ parzialmente il traffico civile da quello industriale, commerciale e artigianale.
“Su questa nostra richiesta -dichiara il sindaco di Chiampo, Matteo Macilotti- non ancora formalizzata in assemblea dei soci, sono state fatte le ipotesi più stravaganti e nessuno di noi immaginava che avrebbero provocato una reazione così distorta e virulenta, che fa passare una nostra legittima e inoffensiva richiesta come una sorta di assalto alla diligenza. Non sappiamo la fonte di tali infondatezze ma vogliamo smentire con forza.
Non abbiamo alcuna intenzione di modificare il piano di investimenti, sabotare la gestione economica o, peggio, ostacolare le sfide che la società Acque del Chiampo si trova ad affrontare (dal gassificatore alla lotta contro i Pfas) ma, partendo da un problema devastante che da sempre affligge la nostra vallata, che non possiamo più non affrontare di petto, ovvero il traffico e gli incidenti fra Chiampo e Arzignano, intendiamo chiedere 500 mila euro di riserve straordinarie di Acque del Chiampo, società della quale siamo maggiori azionisti”.
L’obiettivo è quello di passare da un vecchio progetto di fattibilità del 2008, che prevede la costruzione di un bypass viabilistico fra Arzignano e Chiampo, ad un nuovo progetto definitivo, utile per reperire i fondi per la realizzazione dello stesso.
“Si tratta -prosegue Macilotti- di un progetto di grande interesse pubblico, che porterebbe enormi vantaggi non solo ai due Comuni, ma all’intera Valle del Chiampo, perché attualmente la Strada Provinciale 43 è l’unico collegamento della vallata. Su questo tratto, negli anni, abbiamo apportato migliorie (vedi le rotatorie) ma in maniera insufficiente per reggere il traffico ordinario e pesante che quotidianamente interessa la valle. In caso di incidente non vi sono alternative e l’intera valle si blocca. Sul nostro territorio -conclude Macilotti- insistono zone produttive importantissime e non possiamo permettere alle nostre aziende di dislocarsi. Non voglio perdere le mie aziende a causa dei tempi di percorrenza di queste strade. Ora che i due Comuni sono in sintonia su questo progetto è ora di agire”.
I due primi cittadini hanno illustrato il progetto sul quale serve un aggiornamento, e sul quale serve una progettazione definitiva che non è mai stata sviluppata negli anni.
“Si tratterebbe di un’operazione storica -spiega il sindaco di Arzignano Gentilin- che vede per la prima volta piena sintonia fra i due Comuni. Non abbiamo mai parlato di milioni di euro, come è stato detto e propagandato in questi giorni. Ricordo solo che di by-pass o bretella si parla già dagli anni ‘90, nei quali venne realizzato un primo progetto, pagato da dai Comuni di tutta, e sottolineo tutta, la vallata. Un progetto che non ebbe mai attuazione.
Se non si procede ora che vi sono le condizioni l’intera nostra area rischia di assistere ad una decadenza del tessuto industriale, commerciale e sociale, da Arzignano a Crespadoro.
Su questo tema vogliamo sedare le polemiche, ma le fughe in avanti e le notizie inesatte ci costringono ad annunciare prima questa nostra idea, che illustreremo all’assemblea dei soci.
Ricordo infine -aggiunge Gentilin- che uno studio del 2016 commissionato da Confartigianato alle Università di Padova e Bologna, rilevava picchi di 33.000 veicoli giornalieri in transito sulla provinciale. E’ ora di intervenire!”.