Spreco alimentare, Scaramuzza (Terranostra): “Il riciclo in cucina è educazione alimentare”

Il 5 febbraio è la Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, giunta quest’anno alla settima edizione.  Ogni anno buttiamo nella pattumiera di casa più di 36 chili di prodotti alimentari a testa. Una quantità che corrisponde a una spesa pari a 450 euro a famiglia. Spesso non si tratta solo di semplici avanzi. Nei ristoranti va ancora peggio e, per questo motivo, arriva l’appello di uno chef che combatte da anni lo spreco in cucina.

Diego Scaramuzza

Non è una moda si tratta di cultura contadina: il riciclo in cucina è educazione alimentare”. E’ convinto di questo il veneziano Diego Scaramuzza presidente nazionale e regionale di Terranostra. “Nelle tavole degli agriturismi si celebra la tradizione rurale e gli operatori ora interpretano ricette antiche che trovano nei moderni principi del km zero la massima espressione del top dell’enogastronomia regionale”. In occasione della giornata nazionale contro lo spreco alimentare Coldiretti Veneto sottolinea l’impegno dei cuochi agricoltori nel tramandare i menù che esaltano anche gli avanzi come pasticciate, pasta al forno, polpette, frittate e creme fritte.

L’agribag nei nostri locali è sempre a disposizione – spiega Scaramuzza citando le 600 aziende agrituristiche associate a Terranostra – e sono sempre più richieste visto che 4 italiani su 10 ne fanno uso anche in ristorante”.

Che la coscienza ambientale sia aumentata ovunque lo dimostra anche la vittoria della giovane padovana Giorgia Ceccato che ha conquistato le Olimpiadi in India con un progetto culinario ecosostenibile tutto Made in Italy. “Nel congratularmi con la collega, ora campionessa, non mi stupirei se sul tetto del mondo avesse portato la nostra “pinza” il dolce tipico veneto fatto con il recupero degli scarti”.