Thiene, al via indagine per testare la situazione delle associazioni sportive cittadine

Come stanno le realtà sportive, e lo sport in generale, a Thiene, dopo quasi due mesi di sospensione di tutte le attività, pubbliche e private? A chiederlo è l’Assessore allo Sport, Giampi Michelusi, che dà il via, proprio in questi giorni, ad un’indagine per “testare la temperatura” delle Associazioni Sportive cittadine, raccogliere dati utili a conoscere come stiano vivendo il momento così critico e valutare conseguenti strategie di supporto. La pratica sportiva, del resto, occupa una porzione significativa delle giornate di tanti, dai bambini agli adulti agli anziani.

l’Assessore Giampi Michelusi

«Abbiamo studiato un questionario – spiega l’Assessore Giampi Michelusirivolto a tutte le associazioni e agli operatori  sportivi attivi sul territorio, perché questo particolare momento richiede una conoscenza delle problematiche che solo i diretti interessati ci possono evidenziare. Voglio capire attentamente e con grande precisione il disagio che stanno affrontando le diverse realtà sportive thienesi, valutando, ove possibile, modalità e supporti necessari ad affrontare questa difficile e complessa situazione».

Centinaia di cittadini di tutte le età hanno dovuto affrontare la perdita delle sane abitudini sportive, sia individuali che di gruppo, con effetti a livello non solo fisico, ma anche psicologico e sociale. Un esempio importante è quello rappresentato dai bambini e dai ragazzi che, dall’intensa partecipazione ai giochi di squadra o a pratica individuale nelle varie discipline sportive, si sono ritrovati a casa da scuola e contemporaneamente privati della possibilità di praticare sport e di  incontrare i loro amici di ambito extrascolastico.

L’impatto delle misure di contenimento del Coronavirus è stato notevole, comunque, davvero per tutti: per gli adulti, che, pur tra i mille impegni quotidiani, sanno trovare gli spazi per allenarsi per passione e per gli anziani, per i quali la camminata di gruppo o l’ora di ginnastica sono possibilità importanti per muoversi e socializzare.

Non dimentichiamo, poi, chi fa sport agonistico e che si è trovato, di punto in bianco, a perdere la condizione fisica e i risultati di tanti sacrifici.

Accanto a loro ci sono allenatori, istruttori, coaches, assistenti, persone che spesso non sono solo tecnici, preparatori, esperti di motoria, ma anche guide e punti di riferimento, perché alla base della scelta di fare dello sport una professione  non c’è solo la passione e il desiderio di diffonderne la pratica, ma anche la mission di aiutare gli altri a stare bene.

«Molti di loro, come sempre nella logica dello sport, – precisa Giampi Michelusi – hanno cercato di adattarsi, mettendo in campo soluzioni alternative per stare vicino agli allievi e per farli continuare a muovere: video lezioni, lezioni online, allenamenti nelle mura domestiche con i mezzi disponibili. Il tutto con difficoltà, con la consapevolezza che molti allievi probabilmente molleranno, che la motivazione a distanza non è la stessa cosa di quella fatta in presenza, che senza varcare la porta della palestra, senza il tuffo di partenza, senza quegli attrezzi non è la stessa cosa. Dopo quasi due mesi di attività in casa, inizia a delinearsi la possibilità di riprendere a fare sport, anche se per quello indoor e non individuale il percorso è ancora incerto: ancora non si conoscono limitazioni e prescrizioni. Gli interrogativi, quindi, sono ancora molti. Per questo l’Amministrazione Comunale – conclude Michelusi – intende conoscere lo stato di salute delle associazioni sportive per essere al loro fianco nella ripartenza, nella consapevolezza del ruolo importante che svolgono. Si valuteranno le forme di sostegno e rilancio possibile, perché muoversi di nuovo e ritornare a giocare è fondamentale per stare bene».  

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