Il mondo del calcio è in lutto. Addio a Gigi Simoni, aveva 81 anni

Undici mesi, l’equivalente di un intero campionato, in questo lungo periodo Gigi Simoni ha lottato fino alla fine per riprendersi da un ictus che lo ha colpito nella sua abitazione di Pisa. Da allora non si era più ripreso, era il 22 giugno 2019. Oggi 22 maggio 2020, all’età di 81 anni, ci lascia un gentiluomo, una persona di grande spessore, dentro e fuori dal campo.

Il messaggio di cordoglio pubblicato dall’Inter

A marzo era stato riportato a casa dalla clinica che l’aveva in cura per ragioni di sicurezza, vista la pandemia di coronavirus. Nelle ultime ore, però, un deciso peggioramento delle sue condizioni aveva reso necessario l’immediato ricovero all’ospedale di Pisa, dove è arrivato ieri senza più speranze di riprendersi. Accanto a lui fino all’ultimo, come sempre, la moglie Monica.

Una lunga carriera prima da calciatore e poi da tecnico, quella di Simoni. Trent’anni passati a guidare dalla panchina 17 squadre italiane diverse. Qualche importante successo, molte promozioni dalla B alla A (ben 7, record ancora imbattuto) e la Coppa Uefa vinta da Ct dell’Inter nella stagione 1997-98. E proprio in quella stagione di vittoria europea pure una grande delusione, rimasta nel ricordo di tutti gli appassionati di calcio: il bruciante secondo posto in campionato alle spalle della Juventus. Ben pochi, forse soltanto i giovanissimi nati dopo i mondiali di Francia ’98, non ricorderanno quel contatto in area di rigore tra Iuliano e Ronaldo. Per i tifosi nerazzurri resterà per sempre un clamoroso fallo non fischiato che decise le sorti di una stagione di Serie A. La Juve vinse lo scudetto, l’Inter si consolò soltanto parzialmente con la Coppa Uefa.

Gigi Simoni per tutti resterà un gentiluomo del calcio che fu. Qualità rara e per questo indimenticabile. Un tecnico cortese che trasmetteva sicurezza, conservando un certo stile anche nei momenti meno gloriosi. Quando Massimo Moratti decise di esonerarlo, si dichiarò amareggiato ma affermò che non avrebbe mai serbato rancore nei confronti del presidente interista.

Per tutti, dicevamo, Simoni sarà ricordato come un grande protagonista del calcio italiano e come uomo cristallino che fece della semplicità un’arma invidiabile. Per alcuni però resterà nella memoria per le emozioni straordinarie, e forse irripetibili, che seppe dare a un’intera città. Parliamo in particolare del capoluogo ligure, dove il Genoa lo ha inserito nella sua Hall of Fame nel 2013. E ovviamente di Cremona, balzata grazie a lui nella massima serie del campionato italiano di calcio. Simoni fu il principale artefice dell’ascesa della Cremonese in Serie A e nel 2003 i grigiorossi, in occasione del centenario del club lombardo, lo nominarono “allenatore del secolo”.

Buon viaggio Gigi, la tua assenza peserà ma allo stesso tempo c’è la consapevolezza che dall’alto scruterai ogni dettaglio, in silenzio, come da tua abitudine.

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