Borghi veneti, gli anziani custodiscono 303 luoghi storici e poco abitati

“Gli anziani in campagna non sono soltanto impegnati nel presidio territoriale delle aree rurali, sono spesso il motore di iniziative ed esperienze culturali, economiche e turistiche che valorizzano la realtà locale”. E’ quanto sostiene Marino Bianchi presidente dei senior della Coldiretti regionale presente al convegno del Cupla Veneto dove si è affrontato il tema della tenuta sociale e psicologica degli anziani.

La delegazione di Coldiretti Veneto ha partecipato ai lavori e al dibattito con l’Assessore alla sanità e servizi sociali Manuela Lanzarin evidenziando il ruolo del pensionato contadino nella società punto di vista del welfare economico nei confronti di figli e nipoti ma anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani a scuola e in casa verso abitudini più salutari basate sui prodotti e sui tempi della dieta mediterranea. “E l’intera società a trarre beneficio dal coinvolgimento dei pensionati in ogni ambito – precisa Marino Bianchi –  dalle scuole agli orti urbani fino ai progetti di agricoltura sociale, senza dimenticare la collaborazione sempre più strategica nella vita quotidiana delle famiglie”.

Nei comuni con meno di 5mila abitanti più di uno su otto (13%) – sottolinea  Coldiretti – ha più di 75 anni con la popolazione anziana che rappresenta una presenza fondamentale per garantirne la vivibilità. Se da una parte infatti offrono un sostegno alla comunità in una situazione in cui è molto più grave la carenza di servizi pubblici rispetto alle altre realtà del Paese, dall’altra contribuiscono a proteggere nel tempo le peculiarità locali. In Italia ci sono 5.529 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 70% del numero totale dei comuni italiani. Si tratta – afferma la Coldiretti – di realtà che ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentano il 54% dell’intera superficie italiana, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat.

Sono 303 i borghi veneti i piccoli centri rappresentano il 52,7% della totalità dei paesi del territorio regionale. Questa dimensione – conclude Marino Bianchi – riduce anche la solitudine sociale tipica dei grandi agglomerati urbani e che rappresenta uno dei grandi rischi per il benessere e la salute della popolazione, in particolare per gli anziani”. Nei piccoli comuni – sottolinea Coldiretti – l’invecchiamento attivo, con il coinvolgimento in maniera formale o informale in uno o più ambiti, dal lavoro al volontariato, dai legami sociali all’assistenza a familiari, dal tempo libero al giardinaggio, mantiene la salute psicofisica migliorando la qualità della vita delle persone più avanti negli anni, secondo il Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio.

Comments are closed.