Caporalato, Cisl Veneto: “L’agricoltura veneta deve denunciare ed eliminare la piaga”

Il caporalato non è più un fenomeno tipico solo del Meridione, ma dilaga anche in Veneto. Lo dimostrano gli interventi di Guardia di Finanza e Polizia: l’operazione “Freedom” dello Sco dell’anno scorso, ad esempio, ha interessato 11 provincie in tutta Italia, da Ragusa a Verona.

Lo sostiene la Fai Cisl Veneto, che lunedì prossimo, 23 luglio, alle 11:00, presenterà a piazza delle Erbe a Padova la campagna “SOS Caporalato in agricoltura”.

“Abbiamo scelto uno dei più bei mercati dei prodotti agricoli, Piazza delle Erbe di Padova – annuncia Andrea Zanin, segretario Fai Veneto – per sottolineare come alla bellezza delle nostre produzioni dovrebbe corrispondere il rispetto verso chi contribuisce a renderle tali: il caporalato con le paghe da fame, la mancanza di regole, i ricatti, è l’esatto contrario”.

“Chiediamo al Parlamento – aggiunge Gianfranco Refosco, segretario generale Cisl Veneto, che interverrà alla conferenza stampa – che nel Decreto Dignità vengano inserite norme per contrastare le false cooperative (la nuova forma con cui prospera il caporalato) e, al contrario, non si reintroducano i vecchi voucher in agricoltura: la dignità nel lavoro e del lavoro deve valere per tutti”.

All’incontro saranno presenti alcuni testimoni di casi di caporalato.

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