Pfas, Bottacin replica a Guarda: “Sue le fake news, non nostre”

Non si placa lo scontro politico sul tema Pfas. Dopo le dichiarazioni di pochi giorni fa della consigliera regionale Cristina Guarda, l’assessore veneto all’ambiente Gianpaolo Bottacin, chiamato in causa, replica: “Le affermazioni della consigliera Cristina Guarda hanno del grottesco: come Giunta, a differenza di altri, siamo sul pezzo circa ogni aspetto della vicenda Pfas, tanto da stimolare anche gli altri interlocutori interessati alla problematica”.

Ripercorrendo nel dettaglio i passaggi sotto accusa, l’assessore smentisce punto su punto le affermazioni della consigliera, ponendo l’accento sulla documentazione prodotta sia per quanto riguarda i progetti sia relativamente alle diverse interlocuzioni con il Ministero. Infatti, sugli interventi relativi alla progettazione delle fonti idropotabili alternative la Giunta, tramite la sua società Veneto Acque, aveva già nei mesi scorsi predisposto un’ampia documentazione di oltre cinquanta pagine con tutti i dati richiesti dal Ministero.

Tant’è che alle lettere giunte il 21 agosto tramite posta ordinaria dal Ministro, una prima indirizzata al Presidente della Regione – dove fra l’altro si “apprezza sinceramente il concreto e positivo impegno profuso dalla Regione” e dove comunque si ribadisce che non vi è ancora “la reale fruibilità” delle risorse necessarie in quanto sono in “in capo agli Uffici della Presidenza e del Ministero dell’Economia e delle Finanze” anche se “le interlocuzioni sono costanti” – e una seconda indirizzata all’assessore, quest’ultimo ha potuto dare immediato mandato alle strutture competenti con nota protocollo del giorno successivo 22 agosto di trasmettere al Ministero la relazione di Veneto Acque come base di partenza per la condivisione dei programmi richiesti dall’articolo 3 dell’accordo. In particolare, in tale ampia relazione prodotta su mandato della Giunta, si trovano anche i dettagli circa gli interventi acquedottistici richiesti, la portata, i costi e i tempi stimati.

“La giovane età e forse la scarsa esperienza amministrativa, accompagnata a un’eccessiva voglia di protagonismo – conclude l’assessore – probabilmente hanno annebbiato la vista della consigliera, a cui consiglio di rileggere con attenzione le sue dichiarazioni: certamente sarà il posto più facile dove trovare della fake news!!”.

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