Morti sul lavoro, Ruzzante (LeU): “Veneto ultimo in classifica, bisogna fermare la scia di sangue”

«Il Veneto è la regione più insicura d’Italia o perlomeno lo è stata dall’inizio dell’anno ad oggi: con 14 morti sul lavoro dal 1° gennaio all’1 marzo 2018 il Veneto guida la triste classifica di una strage più volte denunciata dalle organizzazioni sindacali. La Regione è già competente in materia di tutela e sicurezza del lavoro, ma cosa sta facendo la Giunta Zaia per fermare la scia di sangue che macchia i luoghi di lavoro del Veneto?». Così il consigliere regionale Piero Ruzzante di Liberi e Uguali, che di recente ha depositato l’interrogazione a risposta immediata n. 518, “Ennesimo tragico incidente sul lavoro: la Giunta regionale come intende intervenire?”.

Piero Ruzzante (Liberi e Uguali)

«L’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro monitora tutti gli infortuni mortali sul lavoro comprendendo anche quelli esclusi dalle rilevazioni Inail. I dati presentati oggi dall’Osservatorio sono allarmanti: 95 morti sul lavoro nei primi 2 mesi del 2018 in Italia, di cui 14 in Veneto (uno ogni quattro giorni). La nostra regione è prima in questa tragica classifica davanti alla Lombardia, dove gli infortuni mortali sono stati 11: in Veneto chi lavora muore più che altrove, è chiaro che siamo di fronte ad un’emergenza».

«Dalla Regione devono arrivare risposte concrete – conclude Ruzzante – sono passati più di sei mesi da quando il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mia mozione che andava proprio in questa direzione, impegnando la Giunta a potenziare gli Spisal e tutti gli strumenti per la prevenzione degli infortuni. Adesso Zaia e i suoi assessori siano conseguenti e mantengano questo impegno, per il bene dei lavoratori veneti».

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