I consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle, Jacopo Berti e Manuel Brusco, rilevano come “le analisi del sangue effettuate a Lonigo per misurare la presenza dei Pfas, hanno dato un risultato allarmante in quanto, nei ragazzi dai 14 ai 18 anni, sono stati riscontrati valori di sostanze perfluoroalchiliche 10 volte superiori rispetto alla soglia limite”.
“Esprimiamo la solidarietà del Movimento – affermano i consiglieri Pentastellati – alle mamme lasciate all’oscuro del problema, in quanto esse hanno diritto ad essere informate”.
“Chiediamo ascolto per i genitori di questi ragazzi – puntualizzano Berti e Brusco – perché in tutta questa storia c’è un dramma nel dramma, ovvero il sentimento di centinaia di mamme residenti nella ‘zona rossa’ che si sentono confuse e impotenti davanti ad una scoperta che incute preoccupazione. E questo, a causa della disinformazione favorita dalle istituzioni venete. Abbiamo infatti notizia di mamme che non sanno nemmeno in che modo i figli abbiano assunto Pfas, pur avendo nel sangue valori 10 volte oltre i limiti consentiti. Sentiamo genitori chiedersi quali siano le conseguenze di tutto questo per i propri figli”.
“Ma riceviamo poche risposte e pure confuse – continuano i consiglieri M5S – come deve sentirsi un genitore che non sa neanche cosa sta accadendo nel sangue del proprio figlio? Tutto ciò è vergognoso. Tutta la nostra solidarietà va quindi a queste mamme, che invitiamo ai nostri incontri informativi, dove risponderemo alle loro domande, dati alla mano”.
“Come Movimento Cinque Stelle – spiegano Berti e Brusco – siamo a conoscenza dei pericoli rappresentati dai Pfas, perché siamo stati tra i divulgatori di documenti informativi in materia, tuttavia spesso tenuti sotto traccia”.
“Per l’Isde (società internazionale di medici per l’ambiente) – concludono Jacopo Berti e Manuel Brusco – nella ‘zona rossa’ c’è una maggiore incidenza di patologie legate al sistema endocrino. Mentre, il Registro Nascita, Coordinamento Malattie Rare della Regione Veneto ha parlato, nei mesi scorsi, di danni ai feti e alle donne incinte, come malformazioni nei bambini e diabete gestazionale. Parliamo quindi di rischi molto seri. Quelle mamme hanno il diritto ad essere informate ed assistite”.