Borse di studio anche per gli studenti del programma ‘Erasmus’ o che frequentino un programma di studi all’estero promosso dalle università venete, un fondo regionale per agevolare la mobilità internazionale e il coinvolgimento diretto degli atenei e degli Esu nella riscossione della tassa regionale per il diritto allo studio e nella gestione ed erogazione delle borse di studio al fine di ridurre i tempi di attesa da parte di studenti e famiglie.
Sono le novità più significative nel piano di interventi per il diritto allo studio universitario per il prossimo anno accademico, approvato dalla Giunta regionale del Veneto, su proposta dell’assessore all’Istruzione e alla Formazione Elena Donazzan.
“Nel programmare gli interventi regionali a favore degli studenti capaci e meritevoli e con minori disponibilità di reddito – sottolinea l’assessore Donazzan – la Giunta ha voluto ritagliare un intervento specifico per sostenere la mobilità internazionale dei nostri studenti. Per l’anno accademico 2017-2018 ci sarà un fondo specifico di 150 mila euro per aiutare gli studenti che vivono un programma all’estero e, nell’erogazione delle borse di studio, verrà riconosciuta la condizione di ‘studente fuori sede’ anche a chi frequenta un programma di studi universitario all’estero”.
Una novità che avvantaggerà in particolare gli studenti Erasmus, a condizione che – specifica il piano regionale – anche all’estero prendano alloggio a titolo oneroso per un periodo che, cumulato con quello in Italia, non sia inferiore a dieci mesi.
Inoltre, il piano 2017-2018 punta ad estendere l’offerta di strutture abitative per studenti, valorizzando gli interventi pubblici di edilizia universitaria.
Quanto a ai limiti di reddito, agli importi degli assegni regionali di studio e dei buoni pasto, il piano conferma gli importi degli anni precedenti, sterilizzando l’indice negativo Istat dei prezzi al consumo che avrebbe imposto una limatura al ribasso nei sussidi regionali. Anche per il prossimo anno scolastico i valori delle borse di studio ammonteranno a 5.124 euro per gli studenti fuori sede, 2.827,50 euro per i pendolari e 1.934 euro più 1 pasto giornaliero gratuito per gli studenti in sede, purchè con redditi familiari Isee non superiori a 23 mila euro e con indicatori Ispe (indicatore della situazione patrimoniale equivalente) pari o inferiore a 35.434,78 euro.
Il piano affida alle Università e agli Esu del Veneto l’erogazione delle borse di studio mediante la riscossione diretta della tassa per il diritto allo studio, il cui gettito vale in Veneto quasi 46 milioni di euro.
“L’assegnazione delle borse di studio prevede un meccanismo complesso, nel quale confluiscono risorse regionali, risorse ministeriali e i proventi di parte della tasse universitarie pagate dagli studenti – ricorda l’assessore Elena Donazzan -. Con il nuovo piano la Regione si convenziona con Università ed Esu e introduce alcune semplificazioni e innovazioni organizzative al fine di aiutare gli enti per il diritto allo studio a gestire direttamente tutta la partita delle borse di studio, con l’obiettivo di accorciare i tempi di attesa di studenti e famiglie. Mi auguro che una ‘filiera’ più corta tra riscossione ed erogazione introduca un elemento di trasparenza amministrativa e di competitività di cui il governo nazionale tenga conto. Ritardi di mesi, se non di anni, non sono più accettabili per ragazzi e famiglie con minore disponibilità economica e finiscono per penalizzare la qualità e i risultati del nostro sistema universitario”.