Il sogno del Bassano Virtus continua, 180′ minuti per l’ultima gioia.

Siamo ormai alle battute conclusive di una stagione che ha regalato grandi soddisfazioni al popolo bassanese.
 
Nessuno si sarebbe aspettato di vincere un campionato con una delle squadre più giovani del torneo di Seconda Divisione, e invece…
 
Di chi stiamo parlando? Del Bassano Virtus del patron Renzo Rosso. La truppa giallorossa ha terminato la precedente stagione con una sconfitta pesante subita dal Monza in semifinale playoff, che ha suscitato molti malumori tra la tifoseria, stanca di vedere un gruppo di calciatori lenti e impacciati che in due annate non ha portato a casa altro che delusioni sportive. La mancata conferma del tecnico Claudio Rastelli e la decisione della famiglia Rosso di mollare il club al termine dell’annata 2013/2014 ha riportato parecchi dubbi alla città del Grappa. Questo sarebbe stato l’ultimo anno alla guida della Virtus. Ma…
 
…ma poi arriva il momento di scegliere un allenatore: siamo a metà luglio e le aspettative non sono le migliori. Viene scelto Mario Petrone, campano doc ma sardo d’adozione, coach in gamba e che ha appena raggiunto la soglia dei 40 anni. Il condottiero del Bassano, lavorando in silenzio e con molta voglia, ha vinto la scommessa dei Rosso, trionfando nella Seconda Divisione più difficile della storia con un record dietro l’altro: 69 punti in campionato (battendo il record di Ezio Glerean del 2007 quando si fermò a 66), miglior attacco (62 reti all’attivo), quattro giocatori in doppia cifra (Pietribiasi 15, Maistrello e Berrettoni 11, Iocolano 10), maggior numero di vittorie stagionali (20) ed imbattibilità del proprio campo (18 gare senza perdere, 17 di campionato e una di Coppa Italia). Insomma, una vera e propria goduria per tutti. Con un gruppo giovanissimo e con l’entusiasmo di un ragazzino, Petrone ha saputo riportare un bel calcio a Bassano ma soprattutto ha valorizzato ogni giovane della rosa, facendo debuttare anche ragazzini del vivaio in Coppa. I Rosso ci hanno visto giusto, e dopo tanti anni difficili sono riusciti ancora una volta ad aver ragione su tutte le critiche esterne.
 
Ora non sarà facile trattenere il tecnico virtussino, seguito da piazze importanti come Ascoli e Mantova. I bianconeri offrono un biennale a Petrone, che vorrebbe una squadra competitiva per puntare alla Serie B in due anni massimo, mentre i lombardi si sarebbero fatti avanti nelle ultime ore, dopo il tentennamento di Carlo Sabatini (in scadenza di contratto a giugno). Qui a Bassano la questione è diversa, nel senso che la proprietà metterebbe a disposizione un budget limitato come nella stagione che si sta concludendo, puntando sui giovani e su alcuni elementi di esperienza (come Berrettoni e Pietribiasi), fissando come obiettivo la permanenza nella categoria. A proposito, il prossimo anno si ritornerà alla C degli anni che furono. Solo che si chiamerà “Lega Pro Unica” e vedrà tre gironi da 20 squadre ciascuno. Le prime impressioni sono quelle di puntare al girone del Nord, del Centro e del Sud, ma questo è ancora tutto da decidere e l’ultima parola spetterà al Presidente di Lega Mario Macalli.
 
Mentre le altre squadre hanno terminato la propria stagione è come d’abitudine la Supercoppa di categoria, ovvero le squadre vincitrici dei due gironi di Seconda Divisione si sfideranno in gare da andata e ritorno per alzare il prestigioso trofeo. Bassano se la vedrà con il Messina, squadra siciliana che può contare su una tifoseria storica e da palcoscenici superiori, che ha oltretutto calciatori di grande esperienza come Giorgio Corona, con passato in diverse squadre di Serie B e sul giovanissimo Costa Ferreira, il bomber della squadra di Grassadonia. Il direttore di gara designato è Andrea Tardino di Milano, che quest’anno ha diretto Mantova-Bassano finita 2-2 e con molte recriminazioni dei giallorossi come due rigori dubbi o perlomeno inesistenti e un’espulsione criticata di Bizzotto.
 
La gara d’andata di giocherà al “Mercante” domenica 11 maggio alle 15.00 e il ritorno sarà la domenica successiva al “San Filippo” di Messina, una vera “bombonera” per le squadre che ci giocano al suo interno.
 
Non ci resta che sperare e, perché no, continuare il sogno…insieme!