Nel 2016 sono cresciuti in Veneto i posti di lavoro dipendente (anche se meno rispetto al 2015), mentre la stragrande maggioranza dei contratti continua ad essere a termine.
L’occupazione ha confermato i segnali di crescita già mostrati nel 2015, quando, grazie soprattutto alla dinamica dei rapporti a tempo indeterminato, favoriti dalla decontribuzione introdotta dalla Legge di stabilità, si era registrato un saldo positivo per oltre 41.400 posizioni di lavoro. Nel 2016 le posizioni recuperate sono 27.500, di cui l’80% a tempo determinato. Una crescita che ha consentito di recuperare l’occupazione persa dal 2011, nel corso della seconda fase recessiva. Nonostante il crollo di assunzioni e trasformazioni verificatosi nel 2016 e dovuto principalmente alla riduzione degli sgravi, anche i contratti a tempo indeterminato hanno registrato un saldo lievemente positivo (+1.400), così come l’apprendistato (+2.150), che è tornato a crescere dopo sette anni consecutivi di contrazione, e la somministrazione (+2.350).
L’incremento dei posti di lavoro ha interessato nel 2016 quasi tutti i settori, salvo alcune significative eccezioni, quali tessile-abbigliamento, legno-mobilio, costruzioni e servizi finanziari. A trainare la crescita sono stati invece l’agricoltura, il commercio, il turismo, l’ingrosso e logistica e l’istruzione.
I più recenti dati Inps relativi al lavoro accessorio, abolito nel 2017 ma applicabile fino a fine anno, indicano un ulteriore aumento dei voucher venduti in regione: nel 2016 sono stati 17,1 milioni (+20% rispetto al 2015), il 13% del totale nazionale, con oltre 210 mila lavoratori coinvolti a fronte dei 180 mila del 2015. Parte dello spazio coperto dal lavoro accessorio potrebbe essere colmato dal lavoro intermittente, che dopo alcuni di contrazione nel 2016 è tornato a crescere, soprattutto nell’ultimo trimestre, per un totale di 26.700 assunzioni nell’anno.
Tra le esperienze di lavoro si conferma l’incremento delle attivazioni di tirocini, cui contribuiscono anche gli effetti del Programma Garanzia Giovani: nell’intero anno ne sono stati attivati 39.100, per un aumento del 10% rispetto al 2015.