39 anni dall’uccisione di Aldo Moro, il ricordo in consiglio regionale

“Ricordare la figura di Aldo Moro, ucciso il 9 maggio di 39 anni fa dalle Brigate Rosse, dopo 55 giorni di prigionia, è doveroso. Moro era uomo del dialogo e del rispetto tra le forze politiche, il suo impegno nelle istituzioni democratiche aveva come obiettivo la ricerca della coesione sociale e della mediazione, in un’epoca molto difficile, caratterizzata dalla guerra fredda e dalla minaccia del terrorismo. Aldo Moro è stato ‘portatore, anche in Europa, di una vocazione all’intesa’ come ha affermato nei mesi scorsi il Presidente della Repubblica Mattarella. Moro era un europeista convinto e ribadirlo oggi assume un significato maggiore, visto che si celebra la Festa dell’Europa. La sua figura resta ancora molto preziosa per la nostra democrazia, per l’unità e il miglioramento del nostro Paese”.

Con queste parole, il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto “vuole ricordare lo statista della Democrazia Cristiana assassinato a Roma, dove era stato rapito il 16 marzo 1978, con l’eccidio della sua scorta in via Fani”.
“Un barbaro omicidio che resta una delle pagine più tragiche della nostra storia repubblicana – conclude il vicepresidente del Consiglio veneto – una pagina che non si è mai chiusa, poiché a distanza di tanto tempo non si è mai potuto affermare con certezza quale fosse la verità sulle circostanze che, nella primavera del 1978, portarono a due eventi così tragici”.