Un ‘focus’ aggiornato sul fabbisogno delle imprese e la corrispondente offerta di professionalità ‘espulse’ dal mercato del lavoro e un protocollo di intesa tra Regione e categorie per formare e riqualificare i disoccupati del settore della moda. Questi i due risultati raggiunti oggi dal “tavolo della moda” – l’organismo di rappresentanza delle sezioni moda delle associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Confindustria, Confesercenti e Confcommercio) del ‘made in Italy’ del Veneto – riunitori a palazzo Balbi con l’assessore al lavoro Elena Donazzan e il massimo dirigente dell’area Formazione. L’obiettivo del vertice regionale era ammodernare le competenze dei lavoratori del sistema moda over 50 anni in Naspi (ammortizzatore sociale che sostituisce l’indennità di disoccupazione), espulsi dal mercato del lavoro per ristrutturazioni aziendali o chiusure, che le aziende del sistema moda -soprattutto quelle medio piccole ed artigiane super-fornitori dell’alta moda-, sono pronte ad assorbire, se riqualificati.
“Ci siamo dati appuntamento al 20 giugno – ricapitola l’assessore Donazzan – con un preciso impegno: il Tavolo della moda, per quanto riguarda i produttori, dovrà fare un analisi dettagliata del fabbisogno di figure professionali in termini di numeri e di territori, con uno specifico dettaglio riguardo le competenze. Dall’altro capo del tavolo, la Regione dovrà raffinare il dato dei disoccupati attualmente iscritti nelle liste dei Centri per l’impiego, incrociando la banca dati Inps, in modo da circoscrivere la platea ai lavoratori espulsi dal settore moda”.
“Il nostro obiettivo – prosegue l’assessore – è ridurre il tempo di incontro tra domanda e offerta individuando, da un lato, i posti di lavoro con le relative competenze necessarie, e dall’altra il lavoratori disoccupati potenzialmente più idonei. Vorrei immaginare di sfoltire la fila di lavoratori che bussano alle porte dei Centri per l’impiego, proponendo un accompagnamento per competenze e non per semplice stato di disoccupazione. Sarà sicuramente più facile far trovare un posto di lavoro nel tessile-moda a lavoratori espulsi dal medesimo settore, che hanno quindi un bagaglio di competenze e di professionalità da recuperare e mettere a frutto”.
Insieme a questa ricognizione incrociata per fabbisogno e competenze, la Regione ha sta predisponendo protocollo con il Tavolo della moda sul tema della formazione e lavoro, che farà perno sui percorsi attivabili in collaborazione con gli istituti scolastico professionali e in particolare con l’Its Cosmo, che ha l’istituto capofila nell’Usuelli Ruzza di Padova.
“E’ significativo e qualificante – annota l’assessore regionale – che il sistema dei produttori e delle imprese riconosca la validità del percorso di alta formazione dell’Its Cosmo, dove sono proprio le imprese a sedere nel consiglio di amministrazione e a costruire il percorso di studi. Il Veneto è l’unica regione d’Italia a vantare nel proprio territorio la presenza di 4 dei 10 migliori Istituti tecnici di alta formazione d’Italia. Segno di un connubio tra scuola e imprese, che rappresenta la chiave di volta del fenomeno del reshoring e del successo delle manifatture di alta gamma, come la moda”.
Il sistema moda in Vento (tessile, occhialeria, abbigliamento, calzature) conta oltre 9500 unità produttive e oltre 100 mila addetti peri al 17,6 per cento del settore manifatturiero regionale, fattura 15,6 miliardi, e rappresenta il 18 per cento dell’export regionale, con vendite per oltre 9 miliardi di euro.