Meno posti per la facoltà di medicina, Zaia: “Rischiamo di non avere più medici”

“Il numero chiuso e i test di ingresso a medicina non servono per selezionare bravi medici. E’ solo la carriera di studi universitari che fa emergere i più motivati e i più preparati”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sulla nota di protesta di Link – Coordinamento universitario nei confronti della decisione di ridurre di 124 posti il numero degli accessi alla facoltà medica nel prossimo anno accademico.

“Anni di numero chiuso nella formazione medica e di programmazione inadeguata stanno bloccando il ricambio generazionale e impoverendo di professionalità il sistema sanitario nazionale – prosegue il presidente del veneto – Da tempo vado denunciando il rischio, insieme alle società scientifiche e ai presidenti di altre regioni, di non avere più medici, in particolare nelle aree più periferiche e nelle specialità a maggior rischio clinico. E’ quanto sta accadendo in Veneto, in alcune zone tradizionalmente carenti”.

“Il Veneto rivendica l’autonomia anche per questo: in ballo ci sono la tutela della salute dei propri cittadini, il futuro delle scuole di Medicina del Veneto e la salvaguardia dell’eccellenza del sistema sanitario regionale – conclude Zaia – Con il diritto alla salute e alle ‘buone’ cure non si discute”.