La Regione Veneto affida all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie il monitoraggio e la sorveglianza su focolai di blue tongue, influenza aviaria, West Nile e altre zoonosi pericolose per la salute animale e dell’uomo.
La Regione, su proposta dell’assessore alla Sanità Luca Coletto e di concerto con l’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan, affida il compito ai ricercatori dello Zooprofilattico di Legnaro di aggiornare in modo sistematico e continuativo la rete informativa “Resolve” (www.resolveveneto.it) in modo da raccogliere e pubblicare in tempo reale i dati sanitari sulla diffusione delle epidemie animali e relativi studi epidemiologici.
“Una rete a vantaggio dei servizi veterinari, ma anche degli allevatori e delle relative associazioni – sottolineano i due assessori – perché raccoglierà le disposizioni delle autorità competenti, le informazioni relative ai focolai denunciati, i controlli effettuati, le vaccinazioni eseguite, gli interventi dei veterinari pubblici e privati, la mappa dei permessi di movimentazione dei capi”.
Una applicazione consentirà ai veterinari di accedervi anche su dispositivo mobile (smarphone o tablet).
“Lo scorso anno si sono verificati in Veneto numerosi focolai di ‘blue tongue’ e l’inizio del 2017 è stato contrassegnato da ripetute epidemie di influenza aviaria – spiegano i due assessori – I servizi veterinari e le autorità sanitarie necessitano di uno strumento efficace e aggiornato di monitoraggio per poter predisporre le attività di controllo e biosorveglianza e attivare anche interventi mirati di formazione e di esercitazione”.
Per realizzare il sistema di sorveglianza continuativo la Regione Veneto ha destinato all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie 180 mila euro della quota accentrata del fondo sanitario. La rete “Resolve”, così implementata, consentirà ai servizi sanitari delle Ulss di gestire in maniera informatizzata tutti i dati delle malattie, accedere ad informazioni dettagliate a livello locale, avere a disposizione una serie di report di tipo geografico e statistico per sorvegliare i focolai e valutare eventuali rischi di trasmissione.
Inoltre la valutazione dei livelli di biosicurezza degli allevamenti consentirà nei prossimi anni di censire le aziende anche in base alla probabilità di rischio di diffusione di malattie infettive, in particolare quelle trasmissibili all’uomo, come l’aviaria.