Docenti di sostegno, in Veneto le università fanno perdere 1.500 posti

Sebbene dotati di buona volontà, anche per l’anno scolastico 2017/2018 saranno pochi i docenti di sostegno che potranno seguire i 16.424 alunni disabili del Veneto (di cui più di 7mila con gravità): ancora una volta le Università di Padova e Verona hanno attivato i corsi di specializzazione per attività di sostegno con numeri troppo bassi rispetto alle effettive esigenze territoriali. «Poichè il Miur autorizza il numero dei corsisti in base alle richieste delle università, sorge spontanea la domanda: perché le università venete non chiedono più posti? – tuona Sandra Biolo, Segretaria generale Cisl Scuola del Veneto – già l’anno scorso i troppo pochi corsi attivati hanno fatto perdere l’opportunità a 1.559 giovani di avere un posto di lavoro; sebbene il Miur infatti avesse autorizzato ben 1.743 immissioni in ruolo, ne sono state fatte solo 184, proprio per la mancanza di personale specializzato». Lo squilibrio che in Veneto vede per il prossimo anno 560 posti per i corsisti nelle due Università (280 a Padova e 280 a Verona) a fronte delle 1.743 nomine in ruolo, si ribalta invece in altre regioni: in Campania sono 691 le nomine per 1.550 posti autorizzati dal Miur, o ancora in Molise il contingente è di 370 specializzandi per 35 immissioni in ruolo. «Non c’è una programmazione adeguata a seconda delle necessità delle varie regioni e purtroppo gli uffici scolastici regionali, che conoscono molto bene i reali fabbisogni del territorio, non hanno alcuna voce in capitolo – continua Biolo – lo squilibrio a livello nazionale tra l’offerta universitaria e le reali esigenze dei territori non è più sostenibile».

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