Pedemontana, M5S: “Rivedere tutto il progetto, non sta in piedi”

“A Palazzo Balbi sono tutti contenti e soddisfatti per le novità della Pedemontana. Ma il documento contenente i fattori di rischio inserito nel prospetto informativo del bond per il finanziamento dell’arteria fa venire la pelle d’oca”.
Lo sostiene il gruppo consiliare regionale del Movimento 5Stelle in una notta diffusa nel pomeriggio a palazzo Ferro Fini. “Ci sono dentro dettagli che fanno davvero paura e che mettono sotto una nuova luce tutte le certezze che Zaia e i suoi ci propinano da mesi come verità della fede. Qualche esempio? Stime di traffico con un grande punto interrogativo, situazioni ambientali che potrebbero influire sul futuro della strada, la stagnazione dell’economia italiana che potrebbe impedire all’arteria di generare il volume di introiti previsto, ricorsi e contro ricorsi che potrebbero allungare i tempi. O addirittura bloccare i lavori. Tutto nero su bianco nelle 71 pagine del capitolo dedicato ai ‘risk factors’. Tutto spiegato, come è giusto che sia in un documento di tale portata, dallo stesso concessionario – prosegue la nota del gruppo pentastellato – E su questo ‘bugiardino’ da paura grava la partita di giro fra Sis e Regione, con conseguenze gravissime per quest’ultima nel caso in cui i pedaggi fossero inferiori a quanto previsto. Nel documento è perciò confermato che il rischio d’impresa viene scaricato sulla Regione: pagheremo di tasca nostra, comunque vadano i pedaggi e transiti, un vero affitto. Così i veneti, per la nota regola secondo la quale ‘paga Pantalon’, si troveranno a sborsare due volte per la Pedemontana. Prima con il pedaggio, poi con i soldi delle nostre tasse. Quando avevamo accusato Zaia di non aver valutato questa situazione hanno detto che non era vero. E adesso? Cosa risponderanno adesso? È arrivato il momento di mettere mano a questo progetto, che deve essere rivisto da capo a piedi: la Pedemontana serve, certo. Ma non fatta in questo modo – concludono i consiglieri M5S –  e non con queste ripercussioni mostruose sui soldi dei veneti e sull’ambiente. Ammettano di aver inanellato una serie di errori e torniamo a parlare dell’arteria, il Veneto non merita questo scempio.”

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