Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato a maggioranza, con 31 voti favorevoli, 13 contrari, 1 astenuto, il Progetto di Legge unificato che modifica la legge elettorale regionale.
Tra le novità un premio di maggioranza del 55% dei seggi se non è stata raggiunta la soglia minima del 40% dei voti (27 seggi alla maggioranza, 22 all’opposizione, cui vanno aggiunti il candidato Presidente vincente e il ‘migliore dei perdenti’), e un premio di maggioranza ancora più consistente, del 60%, al raggiungimento della soglia del 40% (29 seggi alla maggioranza, 20 all’opposizione, oltre al Presidente vincente e al candidato alla carica di Presidente che ha conseguito un numero di voti validi immediatamente inferiore a quello del candidato proclamato eletto Presidente).
Fra le modifiche introdotte, viene rimossa rimozione l’incompatibilità della carica di consigliere comunale con quella di consigliere regionale, mentre viene prevista, a partire dalla prossima legislatura, l’incompatibilità tra la carica di assessore regionale e quella di consigliere regionale, e tra quella di assessore regionale esterno e quella di consigliere comunale.
“Non hanno avuto neanche la decenza di astenersi dal voto, nonostante la nuova legge elettorale cambi le regole del gioco a partita iniziata, dando loro un vantaggio considerevole, è come barare al gioco”. Il consigliere regionale Andrea Zanoni (PD), commentando il provvedimento approvato oggi in aula, attacca il presidente del Consiglio Roberto Ciambetti e i consiglieri Fabiano Barbisan e Sergio Berlato. “Visto che sono direttamente interessati dalla norma che elimina l’incompatibilità tra consigliere regionale e comunale, fatta ad hoc per farli correre a Vicenza, Treviso e Adria, avevo chiesto espressamente che non si votassero la legge. Ovviamente non è stato così e si sono votati la norma. La possibilità di svolgere un doppio ruolo – continua l’esponente del PD – è indecente e irrispettosa dei cittadini, non ci si può trincerare dietro la scusa delle preferenze. Il consigliere regionale va fatto a tempo pieno”.